Media e diritto Registrazione illegale: la «Weltwoche» deve ritirare un articolo

pl, ats

15.5.2024 - 10:14

La "Weltwoche" costretta a ritirare un articolo con le dichiarazioni di una giudice registrate di nascosto. (immagine d'illustrazione)
La "Weltwoche" costretta a ritirare un articolo con le dichiarazioni di una giudice registrate di nascosto. (immagine d'illustrazione)
Keystone

Il Tribunale distrettuale di Meilen (ZH) ha vietato alla «Weltwoche» di mantenere sul portale online e di pubblicare sull'edizione cartacea un articolo con le dichiarazioni di una giudice zurighese registrate illegalmente. L'articolo è stato nel frattempo cancellato.

Keystone-SDA, pl, ats

Il testo riguardava un attivista «no vax» che ha intrapreso un'azione legale, davanti al Tribunale del lavoro del distretto di Zurigo, contro il suo licenziamento che riteneva abusivo.

Durante una pausa del dibattimento, le parti hanno dovuto lasciare l'aula. L'autore della causa è riuscito a registrare le discussioni fra i membri della corte con un telefonino appositamente abbandonato nell'aula del tribunale. Nella registrazione la giudice si diceva in particolare convinta che il motivo del licenziamento fossero «le farneticazioni» ("das Geschwurbel» in tedesco) dell'interessato.

Il settimanale di cui è proprietario e direttore l'ex consigliere nazionale UDC Roger Köppel ha riferito della vertenza con toni accusatori e citando diversi passaggi della registrazione ottenuta illegalmente. In seguito a un reclamo del Tribunale distrettuale di Zurigo la «Weltwoche» aveva già rimosso le citazioni e il nome della giudice.

Come scrive l'autore del testo sulla piattaforma X, il Tribunale distrettuale di Meilen ha nel frattempo ordinato la rimozione completa e con effetto immediato dell'articolo. Il tribunale di Meilen è competente in questo caso perché la «Weltwoche» ha la sua sede legale a Zollikon, sulla cosiddetta «costa dorata» del lago di Zurigo.

Resta ancora da vedere se la registrazione ottenuta illegalmente avrà altre conseguenze legali per la «Weltwoche».