Politica Russia: Medvedev, gas a Europa continuerà se non messi alle strette

SDA

27.8.2022 - 08:37

Secondo il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev tutto dipende dall'Occidente.
Secondo il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev tutto dipende dall'Occidente.
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La Russia è pronta a fornire gas all'Europa nei volumi previsti dal contratto se l'Occidente non la metterà alle strette con le restrizioni. Lo afferma il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo Dmitry Medvedev in un'intervista alla tv francese Lci.

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«Siamo pronti a fornire gas nei volumi che sono stati contrattati già ora. Tuttavia, questo dipenderà sicuramente dalla posizione dei paesi occidentali ed europei. Se i pagamenti saranno vietati o se la consegna delle turbine riparate o il lancio del NordStream 2 saranno fermati, allora le forniture non saranno probabilmente nei volumi che si aspettano», ha detto secondo quanto riferisce l'agenzia Tass.

L'evoluzione della situazione delle forniture di gas russo all'Europa «è essenzialmente una parte della guerra attualmente condotta contro il nostro paese», ha detto Medvedev. «Questo è un altro aspetto del conflitto», ha sottolineato.

«Non abbiamo mai rifiutato di fornire gas all'Europa. Abbiamo costruito il NordStream 2, abbiamo rispettato tutti gli impegni, ma ci è stato detto che il nostro gas non è necessario; inoltre, non saremo in grado di pagare in euro e in dollari perché ora abbiamo chiuso i rapporti con le vostre banche. Abbiamo quindi deciso che per noi esiste un'unica opportunità: utilizzare il rublo come mezzo di pagamento. In altre parole, queste sono le conseguenze della guerra delle sanzioni scatenata dall'Occidente», ha affermato Medvedev.

Quanto alla guerra, Medvedev ha sostenuto che «la Russia sta conducendo in Ucraina un'operazione militare speciale in linea con uno scenario moderato, con le forze armate russe e le truppe delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk che agiscono solo contro l'esercito ucraino».

«Uno scenario più difficile avrebbe consentito di completare la campagna più velocemente, ma Mosca non ha acconsentito per motivi umanitari», ha aggiunto Medvedev. In quel caso «le infrastrutture e i centri decisionali ucraini sarebbero stati completamente distrutti, ma non abbiamo optato per questa opzione», sottolinea il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo.