È salito a 33'000 il bilancio delle vittime del terremoto in Turchia e Siria.
I funzionari e i medici hanno dichiarato che 29'605 persone sono morte in Turchia e 3574 in Siria a causa della scossa di magnitudo 7,8 di lunedì, portando il totale confermato a 33'179, stando ai calcoli diffusi dall'agenzia francese Afp.
Intanto il massimo funzionario per le operazioni umanitarie delle Nazioni Unite, Martin Griffiths, ha ammesso che le Nazioni Unite non sono riuscite a fornire aiuto alle persone nella regione siriana controllata dall'opposizione dopo il devastante terremoto di lunedì.
«Finora abbiamo deluso le persone nel nord-ovest della Siria. Si sentono giustamente abbandonate. Alla ricerca di aiuti internazionali che non sono arrivati», ha scritto in un tweet. «Il mio dovere e il nostro obbligo è correggere questo errore il più velocemente possibile. Questo è il mio obiettivo adesso», ha detto durante una visita nella zona di confine.
Nel frattempo l'aeroporto turco di Hatay, che si trova in una delle province più colpite dal catastrofico terremoto del 6 febbraio, ha ripreso le operazioni. Lo ha annunciato il ministero dei trasporti turco, secondo quanto riportato dalla Cnn. «Abbiamo rapidamente riparato i danni sulla pista dell'aeroporto di Hatay, ha iniziato a funzionare oggi», ha scritto il ministero dei trasporti e delle infrastrutture della Turchia nella sua pagina Twitter ufficiale, condividendo le immagini della pista dell'aeroporto prima e dopo le riparazioni dei danni causati dal sisma.