Diversi Un nuovo indizio nel mistero dei ragni volanti: l'elettricità

Giuliana Paciolla

19.7.2018

Il vento e l'elettricità statica permettono a dei ragni di spostarsi in aria su lunghe distanze.
Il vento e l'elettricità statica permettono a dei ragni di spostarsi in aria su lunghe distanze.
AFP/Archives

Il fenomeno dei ragni che volano, cadono dal cielo e viaggiano come mongolfiere per centinaia di chilometri ha da poco trovato una nuova spiegazione: la carica elettrica naturale dell'aria, che "aggancerebbe" i fili di sete degli aracnidi.

Questi viaggi aerei dei ragni sono stati osservati da molto tempo. Anche lo stesso Charles Darwin l'aveva annotato nel suo diario di viaggio del XIX secolo.

Un'ipotesi studiata a fondo sostiene che i ragni siano in grado di tessere dei fili talmente sottili, che vengono successivamente portati dal vento, a volte a lunghissime distanze e ad altitudini di diversi chilometri. È ciò che aveva descritto a giugno il ricercatore Moonsung Cho nella rivista PLOS Biology.

L'altra ipotesi invece si basa sull'elettricità statica dell'atmosfera - la stessa che arruffa i peli e i capelli dopo che si strofina un palloncino su un maglione di lana. Forse i fili dei ragni vengono sollevati nella stessa maniera?

È ciò che hanno testato in laboratorio alcuni ricercatori dell'università di Bristol, nel Regno Unito. Hanno pubblicato i loro risultati qualche giorno fa sulla rivista Current Biology.

In una scatola, hanno creato un'atmosfera isolata dell'aria ambientale, senza il campo elettrico che altrimenti è presente ovunque sulla Terra. Poi hanno creato un loro campo elettrico, che erano in grado di accendere e spegnere.

All'interno, hanno posto un piccolo ragno Erigone di alcuni millimetri, esemplare di una famiglia spesso utilizzata nello studio dei voli dei ragni. "Sono degli astronauti provetti, e volano anche quando sono adulti", dice all'AFP la riercatrice Erica Morley, principale autrice dell'esperimento.

In seguito hanno osservato ciò che anche altri avevano constatato: il ragno si alza su due zampe, poi punta il suo addome verso l'alto... e tesse dei fili... prima di spiccare il volo in un batter d'occhio, come portato via da una rapidissima mongolfiera.

Quando l'elettricità ambientale viene spenta, i ragni ricadono.

I ricercatori ne hanno concluso che le forze elettrostatiche bastano a far volare i ragni. Ma hanno dedotto anche che gli aracnidi utilizzano senza dubbio i due metodi al tempo stesso: il vento e l'elettricità statica.

La ricerca in questo settore è solo agli inizi. Bisogna studiare le proprietà fisiche della sottilissima seta di ragno e realizzare degli studi anche al di fuori dei laboratori. Al di là degli artropodi, anche i bruchi e altri insetti senza ali si disperdono per via aerea.

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