Diversi Un vero proprio tesoro fotografico: la vita dietro la cortina di ferro

uri

18.4.2018

Ben 30'000 foto che ritraggono la vita dietro la cortina di ferro: nella soffitta della sua casa a San Pietroburgo, Asya Ivashintsova-Melkumyan ha scoperto per caso l’opera di sua madre, deceduta, rimasta segreta fino al momento. Si trattava di una talentosa fotografa.

L’artista Masha Ivashintsova, discendente di una famiglia nobile, non faceva parte della scena culturale sovietica ufficiale. Quando è morta a causa di un cancro nel 2000, a soli 58 anni, è diventata la reporter di quella che era stata per decenni la vita quotidiana e culturale della seconda più grande città di Russia, San Pietroburgo.

Masha ha realizzato circa 100'000 scatti in bianco e nero tra gli anni '50 e gli anni '90 con la sua Leica IIIc e un Rolleiflex su pellicole Svema. Vi si trovano ugualmente foto di uomini che hanno condiviso una vita con lei, come il fotografo Boris Smelov, il poeta e saggista Viktor Krivulin e il linguista Melvar Melkumyan, che è anche il padre della figlia Asya.

Tuttavia, Masha Ivashintsova non hai mai condiviso la sua opera con nessuno, neppure con la sua famiglia, probabilmente perché non aveva fiducia in sé stessa e pensava che il suo lavoro non potesse competere con quello dei suoi celebri amanti. «Credeva sinceramente di fare una pallida figura al loro confronto e dunque non ha mai mostrato le sue foto, le poesie o il diario a nessuno durante la sua vita», scrive la figlia Asya sul suo sito Internet.

Masha Ivashintsova ha vissuto gli ultimi anni dell’Unione sovietica in una profonda angoscia emotiva. Drammaticamente infelice, è stata rinchiusa contro la sua volontà in un ospedale psichiatrico, all'interno del quale il regime sovietico cercava di riportare tutti i dissidenti sulla retta via, secondo quanto sostiene oggi sua figlia. È morta tra le braccia di Asya dopo aver perduto la sua battaglia contro il cancro. 

Soltanto lo scorso anno Asya ha scoperto le 30'000 foto di sua madre facendo dei lavori di ristrutturazione nella soffitta della casa di famiglia. Quest’estate, ha previsto di presentare una parte dell’opera di Masha in un’esposizione a Vienna. Nell’attesa di ammirarla, le persone interessate possono consultare alcune foto della «Vivian Maier russa», come viene soprannominata da alcuni, nella nostra galleria o sul sito Internet che Asya ha dedicato a sua madre.

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