Esattamente 20 anni fa, l'aviazione svizzera conosceva il giorno più nero della sua storia. Il volo 111 di Swissair si schiantava nell'Atlantico poco dopo l'1h30 di notte al largo delle coste canadesi, vicino ad Halifax... Quando l'MD-11 è scomparso dagli schermi radar, era ormai troppo tardi per le 229 persone a bordo. Ancora oggi, i membri delle famiglie soffrono la terribile perdita.
Poco dopo l'una e 31 minuti del mattino del 3 settembre 1998, il volo 111 di Swissair scompare per sempre dagli schermi radar. E' proprio in questo momento che l'MD-11 si schianta nell’oceano Atlantico, al largo delle coste canadesi.
Mentre è ancora notte, comincia la ricerca di eventuali superstiti. Ma non c'è più niente da fare per i 215 passeggeri e i 14 membri dell'equipaggio.
Interi pezzi del velivolo sono sprofondati in mare a 55 metri di profondità.
Le operazioni di salvataggio si rivelano difficili per via del mare agitato.
L'indomani della tragedia. Le bandiere svizzere sono a mezz'asta sul tetto del Palazzo federale.
L'incidente del volo SR 111 è il più grave dell'aviazione civile svizzera al giorno d'oggi, nonché l'incidente più drammatico di una compagnia aerea germanofona.
L'inchiesta sulla causa dell'incidente è durata più di quattro anni ed è costata 39 milioni di dollari.
Il rapporto sull'incidente delle autorità canadesi in materia di sicurezza dei trasporti indica che un corto circuito, causato dalla rottura dell'isolamento di un cavo di rame, ha innescato un incendio al di sopra della cabina del pilota.
Presso il faro di Peegy’s Cove è stato eretto un monumento alla memoria delle 229 vittime della catastrofe aerea. Questa fascia costiera è il punto più vicino al luogo dell'incidente, a una decina di chilometri da lì.
La tragedia è stata un colpo durissimo per la Svizzera, quando nessuno se l'aspettava. All'alba del 3 settembre 1998, la terribile notizia si è rapidamente diffusa in tutto il paese. Sulle prime, molti erano increduli al pensiero che un aereo di Swissair potesse essersi schiantato. La compagnia aerea svizzera era considerata come una delle più sicure al mondo. Ma molto rapidamente, i primi brevi messaggi sono diventati una triste certezza. Non fu possibile salvare i passeggeri dell'MD-11, che doveva volare da New York a Ginevra. I 229 passeggeri persero la vita con l'impatto del velivolo.
Niente lasciava presagire la catastrofe imminente. L'aereo era decollato da New York in orario, aveva rapidamente raggiunto l'altitudine appropriata e seguiva la rotta corretta. Per 52 minuti, a bordo tutto si è svolto come previsto. Ma a un certo punto i piloti hanno notato uno strano odore e hanno cominciato a ricercarne la causa. Come è stato possibile sentire più tardi sul registratore vocale, hanno inizialmente attribuito l'odore alla climatizzazione («Air conditioning, is it?», «Yes»)
Dopo altri tre minuti, i piloti hanno segnalato fumo nell'abitacolo. L'equipaggio ha immediatamente deciso di volare verso l'aeroporto più vicino. Ma avevano troppo carburante a bordo, hanno dovuto compiere un circuito supplementare sull'Atlantico per farlo sversare. Quattordici minuti dopo che l'equipaggio ha sentito odore di fuoco, il pilota e il copilota hanno lanciato un appello urgente e hanno completato la richiesta di aiuto con la seguente dichiarazione: «We have to land immediate...» (« Dobbiamo atterrare immediatamente… »). In quel momento, diversi importanti strumenti di volo a bordo erano già fuori uso e non c'era più visibilità esterna per via del fumo. Le prime fiamme hanno raggiunto la cabina di pilotaggio.
Soltanto un minuto dopo, il controllo dello spazio aereo ha perso il contatto con l'aereo e dopo altri sei minuti, il velivolo è scomparso dagli schermi radar.
L'MD-11 si è schiantato sull'acqua, disintegrandosi in una miriade di pezzi, disseminati al largo della costa canadese di Peggy's Cove e sprofondati in mare, a una profondità di 55 metri. Le operazioni di salvataggio sono durate mesi. Il relitto recuperato è stato rimontato e l'aereo è stato assemblato in un hangar con l'ausilio di un'impalcatura. Il tentativo doveva facilitare la ricerca della causa dell'incidente.
Ma sono stati necessari più di quattro anni e circa 30 milioni di franchi svizzeri perché l'autorità canadese di sicurezza dei trasporti, la TSB, potesse presentare il suo rapporto finale. Il dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e della comunicazione ha pubblicato un riassunto del rapporto sul suo sito Internet (documento in tedesco). Il rapporto concludeva che a causare l'incendio era stato un corto circuito – causato dalla rottura dell'isolamento di un cavo di rame dietro il pannello superiore della cabina di pilotaggio. Il fuoco si è propagato molto rapidamente, perché i materiali isolanti termici e acustici erano combustibili.
In seguito alla catastrofe di Halifax, sono state emesse 14 nuove norme in materia di sicurezza aerea. Ovunque nel mondo, le compagnie aeree hanno sostituito l'isolante combustibile con materiali ignifughi e, in caso di sprigionamento di fumo a bordo, viene ormai consigliato di preparare immediatamente un atterraggio verso l'aeroporto più vicino.
A Peggy's Cove, dove è stato eretto un monumento alle vittime dopo la catastrofe aerea, oggi viene organizzato un servizio commemorativo non solo in omaggio delle vittime, ma anche di tutti coloro che hanno aiutato a ricercare le vittime all'epoca.
Gli aerei della Ju Air
L’aviazione svizzera aveva fatto l’acquisizione dello Ju-52 A-702, alias HB-HOT, nel 1939. Dopo la guerra, Swissair ha utilizzato l’apparecchio fino al 1982, anno in cui quest’ultimo è stato ripreso da JU-Air. In questa foto d'archivio, si può vedere l’apparecchio che sorvola Zurigo nel 2012.
L'A-702, noto anche come HB-HOT, era relativamente noto. In particolare, il Ju-52 è stato visto come aereo nazista nel film «Operazione Valchiria», che racconta la storia del colonnello tedesco Claus von Stauffenberg, e nel film «Dove osano le aquile». In questo thriller di spionaggio del 1968, sfoggiava l’equipaggiamento mimetico invernale delle forze aeree svizzere, come in questa foto d'archivio del 1984.
Una foto del luogo dove si è schiantato lo storico Ju-52, sopra Flims (Canton Grigioni).
Fino ad ora, JU-Air ha utilizzato tre velivoli di tipo Ju-52.
Anche se la causa dell’incidente non è ancora stata determinata, l’analisi del luogo dell’incidente ha permesso di trarre qualche conclusione: «Il velivolo si è schiantato al suolo in verticale a una velocità relativamente elevata», ha dichiarato Daniel Knecht del Servizio d'inchiesta svizzero sulla sicurezza (SISI).
Fondamentalmente, l’età di un aereo non influisce per nulla sulla sua sicurezza, ha aggiunto Daniel Knecht riguardo l’incidente dell’aereo Ju-52 a Flims (GR).
Kurt Waldmeier, il capo della compagnia aerea JU-Air, ha assicurato che i due piloti che si trovavano a bordo del velivolo al momento dei fatti erano particolarmente esperti.
In seguito all’incidente, la compagnia aerea JU-Air ha interrotto le sue attività fino a nuovo ordine.
In tutto, 20 persone hanno perso la vita nell’incidente di sabato: 17 passeggeri e tre membri dell’equipaggio.
L’organizzazione responsabile della compagnia JU-Air non è altri che l'Associazione degli amici delle Forze Aeree Svizzere. Negli anni 80, quest’ultima ha rilevato i tre apparecchi mandati in pensione dall’aviazione svizzera.
I velivoli di JU-Air sono utilizzati soprattutto per sorvolare le Alpi.
È stato un aereo di questo modello a schiantarsi nel Canton Grigioni. L'apparecchio può accogliere fino a 20 persone (archivio).
Lo Junkers Ju-52 costruito nel 1939 apparteneva all’azienda JU-Air, specializzata nell’organizzazione di itinerari in aereo.
In un primo tempo, le autorità hanno preferito non dare alcuna indicazione rispetto alle possibili cause dell’incidente.
Il leggendario Boeing 747 va in pensione
Il leggendario Boeing 747 va in pensione
Un aereo che non ha uguali: il Boeing 747 è l'aereo di linea più emblematico della storia. Delta Airlines è l'ultima compagnia aerea americana ad aver mandato in pensione l'aereo.
I velivoli sono inviati sul sito di Pinal Airpark, in Arizona.
Panoramica del cockpit dell'ultimo aereo di linea di tipo Boeing 747 ad aver effettuato un volo commerciale per una compagnia aerea americana.
Non verrà più premuto nessuno di questi pulsanti…
... e non verrà più azionata nessuna leva.
Le cabine di questo Boeing 747 sono già state ritirate.
Altri «re dei cieli» attendono ancora la loro sorte.
Anche i reattori vengono smontati fino all'ultimo pezzo.
Per ogni fine, c'è un inizio. A bordo dell'ultimo volo commerciale del Boeing 747 per la compagnia Delta Airlines è stato celebrato un matrimonio. Sulla foto, si può vedere una hostess preparare la cerimonia.
Il comandante a bordo Paul Gallagher, della compagnia aerea Delta, ha pilotato l'ultimo Boeing americano fino alla sua ultima dimora.
Per addio, viene scattata un'ultima foto di gruppo…
... e ognuno appone la sua firma sulla fusoliera dell'apparecchio.
Resta soltanto un immenso vuoto.
Con la sua protuberanza così caratteristica, il Boeing 747 si è imposto come un'icona dell'aviazione.
Ecco come appare un aereo dall'interno una volta che è messo fuori uso.
Gli operai del cimitero degli aerei devono rimuovere tutte le viti.
In questo immenso parco di ferraglie, anche la pittura subisce gli effetti del tempo.
Un ultimo colpo d'occhio su questo velivolo leggendario.
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