Rivelazioni Alessandro Gassmann: «Per salire sul palco devo prendere i tranquillanti»

Covermedia

17.10.2023 - 16:30

Alessandro Gassmann
Alessandro Gassmann

Al di là di ogni ragionevole dubbio, l’attore si definisce «insicuro, sempre scontento, per salire sul palco devo prendere i tranquillanti».

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Alessandro Gassmann torna su Rai1 dal 23 ottobre con la 4/a stagione della fiction «I bastardi di Pizzofalcone» nei panni dell'ispettore Lojacono.

Un ruolo che gli si addice, come spiega nell’intervista concessa al Corriere della Sera.

«Di simile c’è che siamo due persone non particolarmente chiacchierone; nella vita non sono uno che parla tanto, sono piuttosto un osservatore».

Nella vita però ha fatto scelte dure per buone cause.

«(Nella vita sono stato bastardo, ndr) Centinaia di volte. C’è stato un periodo in cui mi ero fatto fare degli adesivi rossi, grandi, con la scritta sono un incivile e li mettevo sui parabrezza di quelli che parcheggiavano sui passaggi dei disabili. Un’evoluzione del tergicristallo rotto, cosa che – giuro – non ho mai fatto e mai farò». 


Gassmann: «Tendo a esplodere» 

Il carattere di Gassmann è volubile, sebbene a tratti silenzioso.
«Tendo a esplodere in modo disarticolato. Quando succede non mi piace, anche se è un aspetto del mio carattere che negli anni ho limato. Sbotto quasi subito, ma sono il primo a chiedere scusa. Con mia moglie va così: io sono quello che si incazza e chiede scusa dopo un minuto, lei invece è la lenta vendetta cinese, quella poker face che per giorni ti circonda facendo accrescere in te i sensi di colpa, giusti per altro perché il 95% delle volte ha ragione lei».

Anche sui social a volte è scoppiata la polemica per le posizioni prese.
«Non le mando a dire. Penso sia importante che un personaggio pubblico che ha tante persone che lo seguono dica quello che ritiene giusto o utile in momenti difficilissimi come questi. Cambiamenti climatici, guerre, carestie, virus: mi faccio sentire sulle cose a cui tengo. Negli anni ho imparato a essere meno frontale e aggressivo, però continuo a dire quello che penso. A volte dovrei evitare, ma sono istintivo, e spesso litigo con mia moglie quando mi chiede con preoccupazione: «Cosa hai scritto oggi?»».

Per quanto riguarda gli hater, tiene un atteggiamento ambivalente.
«Non gli do peso, chi mi insulta o minaccia viene bloccato automaticamente, mentre affronto volentieri la discussione con chi non è d’accordo con me: sono quasi più interessato a parlare con chi non la pensa come me, piuttosto che con chi condivide le mie idee».