Spettacolo Amanda Lear non sopporta le «santarelline»

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8.11.2017 - 13:12

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Il film diretto da Cosimo Messeri presenta l’ex musa di Salvador Dalì nei panni di una nonna sexy e un po’ svampita, che affronta la vita con un perenne sorriso.

«Secondo me il regista mi ha scelta perché assomiglio a un cartone animato giapponese. Quando mi ha contattata e mi ha proposto il ruolo di questa nonna un po’ svampita sono stata sorpresa, mi son detta: “Nonna no, semmai sorella…”. Ma perché avevo immediatamente visualizzato una nonna tradizionale, coi capelli grigi, seduta a fare l’uncinetto», spiega Amanda Lear a Amica.

«Invece la mia Lulù è una tipa molto divertente, una mitomane un po’ pazza che beve champagne, fuma e si diverte. Un personaggio che mi ha affascinato perché è talmente ottimista e gioiosa, tutta il mio opposto, che in genere vedo tutto nero. E anche il film, che inizialmente sembra comico per una serie di strane situazioni, pian piano poi ti fa entrare in un mondo onirico, surreale, dove succedono cose incredibili».

Nel corso dell’intervista la 77enne ha inoltre espresso la sua opinione sullo scandalo Weinstein, dichiarando che proprio non sopporta le «santarelline».

«Il cinema è un mondo meraviglioso, creativo, artistico, e mi dispiace che da settimane si parli solo di cose squallide, pettegolezzi e denunce, di cose abominevoli. Non capisco tutte quelle attricette che all’improvviso si scoprono santarelline, o che non sapevano…».

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