Black lives matter arriva nella moda a Milano
Stella Jean, 'è ora valutare creativi per meriti non per colore'
MILANO, 27 SET – Il movimento Black lives Matter arriva anche nel mondo della moda con l'iniziativa digitale «we are made in Italy» che, all'interno della Milano Fashion Week, presenta 5 talenti selezionati dalla designer Stella Jean e dal collega Ed Buchanan tra i 220 creativi della piattaforma Afrofashion, fondata nel 2014 da Michelle Francine Ngonmo.
Arrivare a questo risultato non è stato facile, racconta Stella Jean: «avevamo avviato a gennaio una campagna sociale sulla discriminazione razziale, ma la risposta è stata fredda, poi il movimento mondiale nato dopo George Floyd ha riacceso le coscienze degli attivisti 'last minute' e ha permesso – racconta – di avviare una conversazione sui nuovi italiani che chiedono alle aziende italiane, che sui social sbandierano ottime intenzioni, l'opportunità di lavorare come gli altri».
All'inizio «c'è stata indifferenza a km zero, come se i marchi non avessero visto le piazze italiane piene ma pensassero solo a dare supporto al movimento americano», poi la Camera della moda ha supportato e finanziato il progetto, andato online oggi, e ha dato vita a un tavolo di lavoro, che si è riunito per la prima volta il 22 settembre per dare vita a una riforma culturale. «Fino a oggi sono stata il numero 1, l'eccezione – sottolinea la stilista italo haitiana – un numero accettabile di negritudine all'interno della Camera, mentre le passerelle sono piene di modelle nere: utilizziamo il colore come bandiera, ma ciò non corrisponde alla realtà dei fatti». «Non raccontiamoci favole – le fa eco Michelle Ngonmo – il razzismo esiste ovunque, anche nella moda, e mi spaventa un po' che ora ci sia attenzione perché questi stilisti sono neri e non perché sono bravi». Al sistema moda, Stella e Michelle chiedono di valutare questi ragazzi «per il loro valore, non per il colore della loro pelle». (ANSA).
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