Drammatici retroscenaEma Stokholma cresciuta tra botte e violenze: «Non ho mai perdonato»
Covermedia
24.8.2023 - 13:00
La conduttrice di «Happy Family» svela i drammatici retroscena degli abusi subiti dalla madre, quando era solo una bambina.
Covermedia
24.08.2023, 13:00
24.08.2023, 13:27
Covermedia
Ema Stokholma ha avuto un’infanzia difficile, raccontata in un post sui social, diventato presto virale.
A distanza di trent’anni la dj e conduttrice, ha voluto raccontare ai follower il suo ritorno nella cittadina natale, Roman-sur-Isère, dove tra botte e violenze ha abitato fino ai 12 anni.
«Ho rivisto me stessa bambina: una piccola come tante, ma a cui era preclusa una vita normale. Visitare casa invece è stato assurdo», ricorda Ema, all’anagrafe Morwenn Moguerou, 39 anni, nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera.
«Il grande senso di solitudine intorno a noi, era peggio delle botte. Perché quello che accadeva dentro casa non era colpa di nessuno: mia madre era malata. Ma l’indifferenza che trovavamo fuori, di fronte ai lividi e alle urla, è stata colpa di tutti. Dopo la pubblicazione ho ricevuto tante testimonianze. Oggi c’è ancora qualcosa che non funziona nella protezione dei bambini».
Ema è riuscita a fare i conti con il passato
Oggi felicemente fidanzata con il compagno Angelo Madonia, suo partner a «Ballando con le stelle», Ema è riuscita a fare i conti con il passato.
«A volte sento in me due persone, che indicano direzioni opposte. Ma in questo caso, non ce l’avrei fatta a tornare lì da sola. Il senso di famiglia che mi dà Angelo mi ha aiutato a trovare il coraggio. Lui è una persona molto sensibile. Prima di questo ritorno a casa, avevo un blocco», spiega la conduttrice di «Happy Family», su Rai 2 (e su Radio2) insieme ai Gemelli Di Guidonia, che dall’11 settembre debutta in versione pomeridiana.
Per superare il trauma, Ema si è rivolta all’analisi. «(…) si sopravvive, perché puoi scegliere: non devi diventare come le persone che ti hanno cresciuto. Puoi essere sensibile anche se sono stati crudeli con te. Mi ha aiutato tanto anche l’analisi, su consiglio della mia amica Andrea Delogu».
Con la madre, però, morta di leucemia tre anni fa, la 39enne non ha mai ricucito i rapporti. «L’ho rivista un paio di volte. Non mi ha mai chiesto cosa facessi per vivere. Non ho mai perdonato. Io volevo comprendere e questo si fa con l’analisi».