Berlinale Giacomo Abbruzzese parla di Disco Boy: «Non esistono nemici in guerra»

Covermedia

20.2.2023 - 12:30

Giacomo Abbruzzese
Giacomo Abbruzzese

Unico italiano in gara alla Berlinale, il regista ha voluto tratteggiare un racconto inedito sui conflitti armati: «In Italia non me l’avrebbero fatto fare. E il mio film non è catalogabile».

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Giacomo Abbruzzese è in lizza alla Berlinale, come unico rappresentate italiano, grazie al suo war film «Disco Boy».

Il film, una coproduzione Francia/Italia/Belgio/Polonia, uscirà al cinema il 9 marzo distribuito da Lucky Red sottotitolato in italiano, nelle 5 lingue originali: francese, russo, polacco, inglese e nigeriano.

Ad interpretare il protagonista è Franz Rogowski, affiancato dall'esordiente Morr Ndiaye, dall'artista attivista Laëtitia Ky e da Matteo Olivetti.

«In Italia non me l’avrebbero fatto fare», ammette il regista. «Le piattaforme stanno mangiando il cinema d’autore, c’è il boom delle serie tv, non è facile trovare nemmeno i tecnici liberi. E il mio film non è catalogabile. Il problema è come difendere progetti così. Ho un debole per il cinema come viaggio, non è importante la storia ma come la racconti».

La trama ruota intorno ad Aleksei che scappa dalla Bielorussia e si rifugia nella Legione Straniera intrecciando il suo destino con il guerrigliero nigeriano interpretato da Morr Ndiaye.

«È emigrato su un barcone, passando per la Libia dov’era stato rinchiuso in un centro di detenzione gestito da nigeriani, che erano i suoi aguzzini, ho dovuto faticare per convincerlo a entrare nel film», ammette Abbruzzese nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera.

«Vediamo le guerre da un solo punto di vista, il nemico non esiste. Volevo mostrare l’orrore della guerra dando dignità emotiva a entrambi i campi (…). Il senso è che il nemico non è diverso da noi, Aleksei si immedesima nel guerrigliero, diventa lui».