Cinema Il Prix de Soleure 2021 attribuito a «Mare» di Andrea Staka

gf, ats

26.1.2021 - 19:33

Andrea Staka ha già vinto il Pardo d'Oro al Locarno Film Festival per "Das Fräulein" (immagine d'archivio).
Andrea Staka ha già vinto il Pardo d'Oro al Locarno Film Festival per "Das Fräulein" (immagine d'archivio).
Keystone

Il Prix de Soleure 2021, il principale riconoscimento delle 56esime Giornate cinematografiche di Soletta, è stato attribuito a «Mare».

Il film di Andrea Staka parla del mondo emotivo di una donna, divisa tra la sua famiglia e la sua libertà. È uno dei candidati al Premio del cinema svizzero.

La fiction della regista lucernese «assomiglia a un documentario o alla realtà stessa», che tuttavia va oltre per raggiungere una «verità esistenziale», ha indicato la giuria composta dalla regista teatrale Anne Bisang, dal regista Markus Imhoof e dalla scrittrice Meral Kureyshi. Andrea Staka ha ricevuto il premio, dotato di 60'000 franchi, questa sera.

La prima di «Mare» risale alla Berlinale, nello scorso febbraio. La sua proiezione nei cinema svizzeri è stata interrotta dal primo semiconfinamento per il Covid-19. A Soletta, il lungometraggio ha avuto la meglio su altre tredici opere, per lo più documentari e generalmente dirette da donne.

«Mare» è stato nominato per il Premio del cinema svizzero nelle categorie «miglior film», «miglior sceneggiatura» e «miglior suono». I «Quartz» dell'Accademia svizzera del cinema saranno assegnati il 26 marzo. Nel 2006, Andrea Staka ha già vinto il Pardo d'Oro al Locarno Film Festival per «Das Fräulein» ("La signorina").

Premio del pubblico a «Beyto»

Il premio per la migliore opera prima (denominato appunto «Opera prima"), dotato di 20'000 franchi, va al film in dialetto svizzero tedesco «Von Fischen und Menschen» ("Di pesci ed esseri umani") di Stephanie Klemm. Giudicato convincente nella sua franchezza e autenticità, il film racconta la storia di una madre single che gestisce un piccolo allevamento di trote in una remota valle del Giura e la cui vita viene sconvolta da un tragico evento.

«Beyto» riceve la terza principale onorificenza solettese, il Premio del pubblico, anch'esso del valore di 20'000 franchi. Il film di Gitta Gsell segue il viaggio di un giovane di origine turca di seconda generazione, che i genitori vogliono far sposare con una ragazza del loro villaggio natale. Tuttavia, il giovane si innamora di uno svizzero e deve scegliere tra il sostegno alla sua famiglia e la propria identità.

Le donne sotto i riflettori del festival

I tre principali film premiati sono dunque opere di donne. Il sesso femminile, a 50 anni dall'introduzione del suffragio femminile a livello federale, è stato in primo piano in questa edizione delle Giornate di Soletta.

Il festival, che si chiude domani, avrà proposto in tutto 170 pellicole, accessibili on line. Per ogni proiezione virtuale sono stati messi in vendita un migliaio di biglietti. Inoltre, il film di apertura «Atlas» è stato trasmesso mercoledì scorso sui canali della SSR RSI La 2, SRF2 (svizzero tedesco) e RTS2 (romando), assieme a un'intervista con il suo regista. Vari eventi sono pure stati organizzati on line.

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