(Cover) - IT Showbiz - La lettera che Tupac Shakur scrisse a Madonna dal carcere negli anni Novanta non finirà all’incanto: a stabilirlo è stato un giudice della Corte Suprema di Manhattan, che ha accolto la richiesta della regina del pop di bloccare l’asta indetta dalla Gotta Have Rock and Roll, prevista per oggi 19 luglio.
Al miglior offerente si sarebbero dovuti vendere anche altri oggetti «estremamente personali» della cantante, tra cui uno spazzolino da denti con dei suoi capelli e un paio di slip, indossati e mai lavati.
Secondo la Ciccone gli oggetti le sarebbero stati rubati da Darlene Lutz, un consulente d’arte ed ex amico, che trascorse diverse notti nella sua abitazione.
Dello stesso avviso non è la casa d’aste, che ha così controbattuto attraverso un comunicato: «Madonna e la sua difesa hanno agito secondo quella che noi riteniamo un’azione priva di fondamento e senza merito per bloccare temporaneamente la vendita di oggetti di proprietà del sig. Lutz».
«Le illazioni di Madonna verranno sfidate e confutate con una nuova azione legale, già in corso. Siamo sicuri che i cimeli di Madonna torneranno da noi».
Prima dell’intervento del giudice Gerald Leibovitz era previsto che all’asta finissero anche foto private, canzoni inedite, lettere e persino un libretto degli assegni.
«Il fatto di essere in possesso di uno status di celebrità come risultato dei successi conseguiti nell’arco della mia carriera, non mi priva del diritto di mantenere la mia privacy, in particolare modo quando questa viene violata attraverso la vendita di oggetti estremamente personali - ha dichiarato la star nella deposizione giurata -. Il mio DNA potrebbe essere estratto da un filo dei miei capelli. Trovo oltraggioso e altamente offensivo che il mio DNA venga venduto all’asta al miglior offerente».
Cover Media
Tornare alla home page