Mascagni e Leoncavallo all'Opera di Roma
Elegante spettacolo teatro nel teatro con alcune contestazioni
ROMA, 6 APR - Uno spettacolo di bella potenza la doppietta di Cavalleria rusticana e Pagliacci all'Opera di Roma, grazie alla musica di Mascagni e di Leoncavallo, ma anche al nitido segno teatrale che gli ha dato la regia di Pippo Delbono, contestato, per i suoi interventi prima dell'apertura del sipario e per la sua presenza in scena, da una decina di intolleranti che Delbono e gli applausi del resto del teatro, tutto esaurito, hanno messo a zittire.
Comunque un successo complessivo, applaudito molto a lungo e spesso a scena aperta dopo le arie principali, cui hanno dato il proprio contributo la qualità intensa della direzione di Carlo Rizzi e le voci robuste, forti e limpide degli interpreti, dalla Santuzza di Anita Rachvelishvili al Turiddu di Alfredo Kim e la Lola di Martina Belli (per Cavalleria), dalla Nedda di Carmela Remigio in passionale duetto col Silvio di Dionisios Sourbis al pagliaccio Canio di Fabio Sartori e Tonio di Gevorg Hakobyan (per Pagliacci). Si replica ancora solo 4 volte fino a domenica 15/4.
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