Spettacolo Morrissey difende Kevin Spacey

L’ex leader dei The Smiths sta dalla parte dell’attore, accusato di molestie sessuali da diversi uomini.

Morrissey si è schierato al fianco di Kevin Spacey, da un paio di settimane nell’occhio del ciclone per delle presunte molestie sessuali.

In seguito alle accuse di Anthony Rapp - che ha dichiarato di essere stato abusato nel 1986 quando aveva appena 14 anni -, Spacey è stato licenziato da Netflix che ha fatto sapere di non voler avere nulla a che fare con lui per un’eventuale nuova stagione di House of Cards, mentre recentemente la casa di produzione Imperative Entertainment e il regista Ridley Scott hanno deciso di tagliare le scene di «Tutti i soldi del mondo» in cui appare l’attore, sostituendolo con Christopher Plummer.

Alla domanda su cosa ne pensi dello scandalo, l’ex leader degli Smiths ha dichiarato al quotidiano tedesco Der Spiegel: «Penso che tutto ciò sia ridicolo. In quel caso mi viene da chiedermi dove fossero i genitori del ragazzo. Mi chiedo se il ragazzo avesse sentore di quello che stava accadendo. Non so come stiano le cose, ma non mi sono mai ritrovato in situazioni del genere durante la mia gioventù. Mai. Sono sempre stato capace di riconoscere le diverse situazioni. Se sei nella camera da letto di qualcuno, sai dove si può andare a finire».

«Non ritengo che queste affermazioni siano credibili. Per me Spacey è stato attaccato ingiustamente».

Morrissey ha detto la sua anche sul produttore Harvey Weinstein, accusato di abusi sessuali da decine di attrici.

Anche in questo caso il musicista ha assunto una posizione diversa rispetto alla maggior parte dei critici: «Sapevano quello che stavano facendo e sono state al gioco. Dopo hanno approfittato di questa situazione per dire che non andava più bene e hanno cominciato a dire: “Sono stata attaccata. Sono stata sorpresa. Sono stata trascinata in camera”. Molte di queste attrici, se avessero fatto carriera, sarebbero state zitte».

«Io odio gli stupri e le violenze. Odio le situazioni in cui ci si sente forzati ad aver dei rapporti sessuali, ma in molti di questi casi, più che vittime, queste persone sono semplicemente deluse da come sono andate le cose».