CinemaMorto Guy Bedos, umorista francese di successo
ATS / ANSA
28.5.2020 - 22:34
L'attore francese Guy Bedos, che dopo un ventennio da interprete di tante commedie rifiutò il cinema comico di bassa lega, una delle figure più amate dalla sinistra intellettuale, è morto oggi all'età di 85 anni.
L'annuncio della scomparsa è stato dato da suo figlio Nicolas Bedos, autore e regista, con un post su Instagram: «Era bello, divertente, libero e coraggioso. Tanto fiero di averlo avuto come padre».
Nato ad Algeri il 15 giugno 1934, Guy Bedos è stato umorista, scrittore, attore, sceneggiatore e dialoghista; si è ben presto specializzato nella satira politica durante i suoi spettacoli in teatro, che hanno accompagnato tutta la sua prolifica carriera.
Un'infanzia difficile
L'infanzia algerina di Bedos non fu facile, con pesanti storie di violenze famigliari, di cui porterà i lividi tutta la vita. Ridere diventerà dunque una forma di esorcismo per dimenticare quel periodo. «Sono un resiliente puro», disse un giorno, Amava citare Kierkegaard: «L'umorismo è la gentilezza della disperazione».
A sette anni, Bedos verrà dato in affidamento ad una donna da lui ribattezzata Finouche. Gli insegnerà valori opposti a quelli della madre violenta e con la foto del Maresciallo Pétain nello zaino: umanesimo, tolleranza, rispetto altrui. Non la dimenticherà mai e le dedicherà un libro, le 'Mémoires d'Outre-Mère'.
Trasferitosi a Parigi, a 16 anni, frequenta una scuola di teatro in rue Blanche, vicino Pigalle. Incontra Jean-Paul Belmondo, «il mio amico piu' vecchio», Jean-Pierre Marielle, Jean Rochefort e tanti altri. Rifiuta di arruolarsi per la guerra d'Algeria e scampa di poco il carcere.
Un uomo di sinistra
Bedos ha sempre rivendicato il suo impegno in quanto «uomo di sinistra» e difeso diverse cause e associazioni come la Ligue des droits de l'Homme o Droit au logement, in lotta per il diritto alla casa.
Talvolta si è anche schierato a sostegno di candidati della gauche come Jean-Luc Mélenchon nel 2012 o Arnaud Montebourg durante le primarie socialiste del 2017. Celebri, tra l'altro, le sue 'rassegne stampa' satiriche sulle personalità politiche della Francia.
La carriera al cinema
Ha iniziato al cinema nel 1955 nel film «Ragazze folli» di Marc Allégret. Seguirono i film «Peccatori in blue-jeans» di Marcel Carné (1958), «Le strane licenze del caporale Dupont» di Jean Renoir (1962), «Tre morti per Giulio» di Marcel Bluwal (1963), «Confetti al pepe» di Jacques Baratier (1963) e La primula rosa» di Bernard Borderie (1967).
La sua carriera cinematografica, portata avanti di pari passo con gli spettacoli di varietà con i fulmini sketchs, è intimamente legata a quella del regista Yves Robert che gli offrì il suo primo grande ruolo nel film «Les copains» del 1964.
Gli affiderà poi il ruolo del piccolo e nervoso Simon, il più noto dei suoi personaggi, nel film «Certi piccolissimi peccati» del 1976 e nel sequel «Andremo tutti in paradiso» (1977).
Rifiutando in seguito il cinema comico fine a se stesso dicendo «Non girare è girare bene», ha continuato tuttavia a recitare in telefilm di qualità come «Bonne chance, Monsieur Pic» nel 1987 e nella serie «Chère Madame» con Annie Duperey dal 1999 al 2001.
Con «Sopravvivere coi lupi «(2007) è tornato sul grande schermo interpretando Ernest, un personaggio carico di tenerezza, che insegnerà a Misha a sopravvivere nonostante tutto.
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