Attrici Nancy Brilli si racconta: «Fare l'attrice è stata la mia cura»

Covermedia

8.4.2024 - 13:01

Nancy Brilli
Nancy Brilli

Cresciuta con la nonna paterna, l'attrice ricorda una figura tutt'altro che materna: «Non una seconda mamma ma una tutrice, e perché costretta a farlo. Una donna che detestava le altre donne, che per lei erano tutte stupide o tutte poco di buono».

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Nel corso di un'intervista rivelatrice concessa ad Adnkronos alla vigilia del suo sessantesimo compleanno, Nancy Brilli condivide un ritratto intimo e profondo della sua vita, segnata da momenti di dolore e di trionfo, di perdita e di amore.

Come la morte della madre, avvenuta quando aveva solo dieci anni.

«È stato talmente grande, tragico e sconvolgente, che l'ho completamente cancellato. Rimosso. Io non ricordo niente. Non sono mai, mai, riuscita a sognare mia madre e, in un momento in cui cercavo a tutti i costi un ricordo di lei, ho tentato anche l’ipnosi: niente da fare. È tutto sepolto sotto strati e strati di coscienza e non è mai venuto fuori nulla».

«Della mia infanzia non ho grandi ricordi»

Il suo debutto nel mondo dello spettacolo avviene per necessità, non per ambizione, ma ben presto diventa una passione che la definisce e la cura.

«Da ragazzina avevo quasi paura della gente, stavo molto da sola, non avevo il permesso di uscire, non avevo tanti amici. Oggi – dice l'attrice all’Adnkronos – se voglio stare sola lo decido io, è una mia scelta.

«Ma se della mia infanzia non ho grandi ricordi, mi dicono fossi una bambina buonissima, sempre lì a disegnare, immersa nel suo mondo artistico, da adolescente ero molto agitata e sofferente. Fino a quando, a soli 19 anni, è capitato per caso il primo film, fatto solo perché mi davano soldi che mi avrebbero permesso di andare via da casa.»

«Non pensavo che sarebbe stato il mio lavoro. Ma l'avrei capito dopo poco, nel 1986, debuttando al Sistina di Roma nel musical "Se il tempo fosse un gambero"».

«Un mestiere che è stato la mia cura»

Attraverso il teatro, il cinema e la televisione, Nancy Brilli ha costruito una carriera brillante, che le ha permesso non solo di affermarsi come artista ma anche di trovare una forma di terapia personale nel suo lavoro.

«Io mi ero iscritta all'Istituto superiore per le industrie artistiche e al Centro sperimentale di cinematografia dove mi avevano anche accettata, ma poi i registi hanno cominciato a chiamarmi e ho lasciato perdere il resto.»

«Lì ho capito che fare l'attrice era il mio mestiere. Un mestiere che è stato la mia cura».