In TV Ornella Vanoni a «Belve» tra cannabis, relazioni lesbo e amanti perduti

Covermedia

22.3.2023 - 11:30

Ornella Vanoni
Ornella Vanoni

La cantante regala uno spaccato senza filtri del suo passato, che strizza l’occhio a scelte estreme: «Mi chiamavano cu** d’oro».

Covermedia

Ornella Vanoni ha scelto la strada della verità per raccontarsi a «Belve», di fronte ad una Francesca Fagnani incalzante.

Il primo tema scottante è quello legato all’uso di droghe leggere che la cantante sdogana senza vergogna.

«Ad un certo punto della mia vita non dormivo più. Mio padre mi fece fare perfino la cura del sonno: ero disperata. Finché un giorno mi hanno fatto fumare una canna e ho capito che era la mia medicina», ammette la Vanoni, che in passato ha persino cercato una badante in grado di rollare le canne.

«Quando cammino per strada, i ragazzi mi urlano che sanno rollare da Dio e vogliono venire a farmi da badante», ricorda sorridendo la cantautrice, prima di rivelare la sua attrazione per il gentil sesso.

«Una è stata una grande amicizia che è durata tanti anni. Un’altra è durata meno. A me però il sesso femminile non interessa molto, infatti ho le fatte soffrire. Io mi innamoro della persona, in quell’altra cosa non sono molto brava».

Un excursus lo ha dedicato anche agli amori della sua vita: Giorgio Strehler e Gino Paoli.

«Giorgio Strehler? È l’uomo che mi ha amata di più, ma non mi ha protetta da situazioni estreme perché non poteva farne a meno. Voleva tornare con me, ma ho detto no. Gino Paoli che mi ha accusato di essermi «smollata con l’età» e di raccontare cose che sarebbe meglio tacere».

Per la Vanoni, essere sensuale è sempre stato naturale.

«A un certo punto ho capito di piacere troppo agli uomini e infatti le donne non mi hanno amato a lungo. Mi dispiaceva perché a me piacciono le donne. Ero una donna che emanava un grande erotismo, una forte sensualità. Mi chiamavano cu** d’oro, chia**e parlanti».