Il regista prepara una denuncia contro la massima organizzazione cinematografica, che una settimana fa lo ha espulso a 40 anni dalle accuse per stupro.
Roman Polanski ha minacciato l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences di ricorrere alle vie legali, in seguito alla decisione della commissione che assegna gli Oscar di cacciare dal suo interno il regista di origini polacche.
La massima organizzazione cinematografica, la scorsa settimana, ha deciso di «far pulizia» mettendo alla porta sia il filmmaker, sia l’attore Bill Cosby, quest’ultimo condannato per aver drogato e stuprato una donna nel 2004.
Polanski è ricercato da 40 anni dalle autorità statunitensi. I fatti risalgono agli Anni Settanta, quando la 13enne Samantha Geimer venne violentata dal regista durante un party a Hollywood.
Nel motivare la sua decisione, l’Academy ha dichiarato come i comportamenti dei due non rispettino e non siano «in linea con gli standard di condotta».
Attraverso il suo legale, Harland Braun, Polanski ha risposto con una lettera all’indirizzo del presidente dell’Academy, John Bailey, affermando: «Il Sig. Polanski ha il diritto di andare in tribunale e richiedere alla vostra organizzazione di seguire le vostre procedure».
Braun ha infatti riferito come il suo cliente sia stato informato della Academy attraverso una semplice lettera: una mossa che, di per sé, violerebbe il regolamento dell’Academy stessa.
«L’unica e sola soluzione a disposizione vostra è rescindere l’illegale espulsione del Sig. Polanski e seguire i vostri Standard di Condotta, che implicano di notificare con sufficiente anticipo le accuse contro di lui e riunire in un’udienza i membri per presentare la sua posizione come è norma quando si propone un’espulsione».
Intanto Polanski è nuovamente nella bufera per aver definito il movimento anti-molestie #MeToo come una forma di «isteria di massa».
«Penso che questo tipo di isterie di massa succedano nella società di epoca in epoca - ha dichiarato al quotidiano polacco Newsweek Polska -. A volte sono eventi drammatici, come la Rivoluzione Francese o la Notte di San Bartolomeo in Francia, o a volte, meno sanguinosi, come il 1968 in Polonia o il Maccartismo negli Stati Uniti».
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