Spettacolo Ron Howard “rinchiuso” in cabina di montaggio per sfuggire al Covid

CoverMedia

23.9.2020 - 16:36

Director Ron Howard poses at the photo call of 'Solo: A Star Wars Story' during the 71st Cannes Film Festival at Palais des Festivals in Cannes, France, on 15 May 2018.

Where: Cannes, France
When: 15 May 2018
Credit: Boesl/picture-alliance/Cover Images
Director Ron Howard poses at the photo call of 'Solo: A Star Wars Story' during the 71st Cannes Film Festival at Palais des Festivals in Cannes, France, on 15 May 2018. Where: Cannes, France When: 15 May 2018 Credit: Boesl/picture-alliance/Cover Images
Source: Boesl/picture-alliance/Cover Ima

Il regista si è isolato in editing room, mentre la moglie e la figlia lottavano contro il coronavirus.

Ron Howard si è rifugiato in cabina di montaggio, mentre la moglie Cheryl e la figlia 35enne Paige erano alle prese con il Covid-19.

Parlando con il The Guardian, il regista premio Oscar ha raccontato di aver perfezionato il suo ultimo film «Hillbilly Elegy», proprio durante la quarantena della sua famiglia.

«Cheryl ha avuto soltanto dei sintomi lievi, ringraziando il Cielo - ha dichiarato Howard -, lo stesso per mia figlia Paige, nonostante entrambe fossero dei casi reali».

«Per questo ho vissuto in cabina di montaggio», ha aggiunto. «Quando Cheryl si è ripresa, facevamo quelle che io chiamo “passeggiate di corteggiamento vittoriano”, rimanendo tre metri di distanza l’uno dall’altra e senza toccarci».

Oltre alla pellicola, in uscita a novembre nelle sale, Ron ha altri progetti in cantiere, tra cui il documentario «Rebuilding Paradise», sui devastanti incendi scoppiati in California nel 2018, un nuovo sci-fi «Seveneves», un thriller storico dal titolo «The Fixer» e «Thirteen Lives», drama che racconta il salvataggio di 12 ragazzi e del loro allenatore di calcio, rimasti intrappolati nella grotta Tham Luang in Thailandia, nel 2018.

«Ho sempre lavorato tanto nella mia vita e amo il mio lavoro», ha dichiarato a proposito della sua agenda lavorativa, sempre ricca di impegni anche al di là di Hollywood, dove il regista ha trascorso buona parte della sua vita. «Cerco dei progetti che mi spingano a vivere esperienze di vita che altrimenti non potrei viverre. Io sono una persona molto introversa e avversa al rischio. Ma quando c’è una storia da raccontare, sono il primo a uscire di casa, a parlare con la gente e a imparare nuove cose. È la spinta che mi do».

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