Lo rivela nel suo libroL'attore Sam Neill: «Sono in cura per un cancro al sangue»
SDA
18.3.2023 - 08:00
L'attore Sam Neill, famoso per il suo ruolo del paleontologo Alan Grant nell'altrettanto famosa saga di «Jurassic Park», ha rivelato nel suo libro di memorie che uscirà la prossima settimana di essere in cura per un cancro del sangue allo stadio 3.
Keystone-SDA
18.03.2023, 08:00
18.03.2023, 13:11
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«Il fatto è che sono malato. Forse sto morendo. Devo accelerare», ha scritto nel primo capitolo del suo libro «Did I Ever Tell You This?» («Te l'avevo mai detto»), che ha scritto mentre si sottoponeva a chemioterapia.
L’attore è affetto da un linfoma angioimmunoblastico alle cellule T, un cancro che colpisce il sangue. «Non ho paura di morire, ma mi infastidirebbe. Perché mi piacerebbe realmente avere un altro decennio o altri due, capite? Ma per quanto riguarda la morte? Non mi potrebbe importare di meno», ha dichiarato Neill.
Durante un'intervista al quotidiano britannico «The Guardian», l'attore precisa però di essere in remissione, ma che dovrà continuare le cure fino alla fine della sua vita.
La diagnosi arriva nel 2022
«Non posso fingere che l'anno passato non abbia avuto la sua parte di momenti bui. Ma quei momenti hanno portato anche a un sollievo e mi hanno reso grato per ogni giorno e immensamente riconoscente nei confronti di tutti i miei amici. Sono semplicemente felice di essere vivo», ha spiegato il 75enne neozelandese.
Il suo cancro, un linfoma non Hodgkin, gli è stato diagnosticato nel 2022. I primi sintomi sono apparsi durante la promozione di «Jurassic World: Il dominio». Il 75enne si è sottoposto a dei cicli di chemioterapia e ha seguito una cura sperimentale. Durante la malattia, l’attore ha così scelto di mettere nero su bianco le sue emozioni.
«Mi sono ritrovato senza niente da fare. E sono abituato a lavorare. Amo lavorare. Amo andare al lavoro. Amo essere insieme alle persone ogni giorno e apprezzare la compagnia, l'amicizia e tutte queste cose. E improvvisamente ne sono stato privo. E ho pensato «Cosa farò?»», ha spiegato al «The Guardian».
Da qui l’idea del libro: «Mi ha dato in un certo senso un motivo per vivere e andare a letto pensando: «Scriverò di quell'argomento domani... Mi farà passare il tempo». E mi ha realmente salvato la vita perché non sarei riuscito ad affrontare tutto quello senza niente da fare».