Documentario in uscitaTiziano Ferro: «Ho detto no a una finta fidanzata»
CoverMedia
21.10.2020 - 11:13
Nel suo docufilm in uscita il cantante di Latina rivela alcuni retroscena del suo passato pre-coming-out: «Si parlava di me come gay e non andava bene».
La gestione della vita privata di molti personaggi pubblici sta assumendo sfumature sempre più incredibili e macchinose.
A rivelare qualche aneddoto del suo passato e della propria vita lontana dai riflettori è ora Tiziano Ferro che - in alcuni stralci presi dal suo docufilm in prossima uscita “Ferro” - spiega la reticenza di molti a rivelarlo come omosessuale.
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Il no di Tiziano a una falsa identità
«Dopo il rapporto con il cibo e con il corpo, ecco un altro grande problema. Si parlava di me come gay e non andava bene. Mi gelo quando mi accorgo che il problema a un certo punto non era solo mio. Ma decido di non mentire, non invento fidanzate», dichiara Tiziano Ferro nell'editoriale pubblicato da Sette.
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Tuttavia, la determinazione del musicista a rinunciare ad una falsa identità non aveva convinto il suo management, soprattutto in Francia.
«La mia casa discografica francese ogni volta che arrivavo a Parigi per una promozione mi faceva indossare abiti con codici più maschili - ricorda Ferro -. La verità mi ha reso libero, l’onestà e la sincerità mi hanno avvicinato ancor più alle persone».
La scelta della sincerità
Ferro ha alzato il velo sul suo orientamento sessuale nel 2011 causando un grande clamore.
«In un Paese come il nostro, mi dicevano, che cosa ne puoi trarre, se non danni?», aveva dichiarato l'autore di “Sere nere” a Rolling Stone.
«Ma anche lì non c’era coraggio: c’era disperazione. Se non fosse andata così, per me sarebbe stata la fine. E con fine non intendo solo la morte fisica, ma forme di degrado che possono essere ugualmente dolorose. Una morte interiore, emotiva. Per frustrazione, infelicità, ansia, isolamento, mancata stima verso me stesso».