Lutto Addio a Raquel Welch, diva del cinema degli anni '60 e '70

SDA

15.2.2023 - 21:18

L'attrice statunitense Raquel Welch, star dei film balneari che la esibivano in bikini, rendendola una leggenda da sex symbol, è morta all'età di 82 anni.

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L'annuncio della scomparsa, avvenuta questa mattina dopo una breve malattia, è stata diffusa dal sito di gossip «TMZ», che ha appreso la notizia dai familiari.

Raquel Welch, pseudonimo di Jo Raquel Tejada, nata a Chicago il 5 settembre 1940, è considerata tra le dive sex symbol del cinema di Hollywood tra gli anni Sessanta e Settanta.

L'attrice è riuscita a farsi apprezzare anche come interprete in ruoli intensi o drammatici, ottenendo due nomination ai Golden Globe e vincendolo come migliore attrice in un film commedia per il ruolo di Costanza Bonacieux nella pellicola «I tre moschettieri» (1973) diretto da Richard Lester, con un cast stellare che comprendeva Richard Chamberlain, Oliver Reed, Charlton Heston, Christopher Lee e Faye Dunaway.

Visto il successo della pellicola, nel 1974 Welch interpretò ancora la parte nel sequel «Milady», diretto nuovamente da Lester. Negli anni successivi l'attrice ha recitato in «Party selvaggio» (1975) di James Ivory, «Il principe e il povero» (1977) di Richard Fleischer e «L'animale» (1977) di Claude Zidi, al fianco di Jean-Paul Belmondo.

Nel 1987 ottenne la seconda nomination al Golden Globe come miglior attrice in una mini-serie o film per la televisione con «Quando morire» di Paul Wendkos, questa volta senza vincere il premio.

L'esordio degli anni Sessanta

Welch esordì a 24 anni, nel 1964, nei film «Madame P... e le sue ragazze» di Russell Rouse con Shelley Winters e Robert Taylor, e al fianco di Elvis Presley in «Il cantante del luna park» di John Rich.

Dopo alcune esperienze televisive, recitando in episodi nei telefilm «Il virginiano» e «Vita da strega», sempre del 1964, entrò prepotentemente nell'immaginario delle generazioni degli anni Sessanta per il ruolo della prosperosa Loana in «Un milione di anni fa» di Don Chaffey.

Il poster di «Un milione di anni fa» (1966) della Twentieth Century Fox con protagonista Raquel Welch.
Il poster di «Un milione di anni fa» (1966) della Twentieth Century Fox con protagonista Raquel Welch.
imago/Cinema Publishers Collection

Il manifesto del film, uscito nel 1966, con il primo piano dell'attrice in un provocante bikini in pelle, è divenuto un cult e Welch si affermò subito come sex symbol, ulteriormente esaltato dalle sue apparizioni in «Fathom: bella, intrepida e spia» (1967) di Leslie H. Martinson, accanto ad Anthony Franciosa, e «Il mio amico il diavolo» (1967) di Stanley Donen, con protagonisti Dudley Moore e Peter Cook.

Sempre nel 1966 recitò nel fortunato film di fantascienza «Viaggio allucinante» di Richard Fleischer, con protagonista Stephen Boyd, interpretandone l'unico personaggio femminile.

Una carriera piena di film di diverso genere

La prorompente bellezza dell'attrice, che tuttavia col tempo divenne anche il suo limite, e la sua notorietà la portarono presto ad affrontare vari generi cinematografici: la commedia, come «Spara forte, più forte... non capisco!» (1966) di Eduardo De Filippo, «Le fate» (1966) di Mauro Bolognini e «Colpo grosso alla napoletana» (1968) di Ken Annakin, il poliziesco, come «La signora nel cemento» (1968) di Gordon Douglas e «L'implacabile omicida» (1969) di James Neilson, e il western, nel quale spiccano «Bandolero!» (1968) di Andrew V. McLaglen, dove affiancò Dean Martin e James Stewart, e «La texana e i fratelli Penitenza» (1971) di Burt Kennedy.

Nel 1970 Welch venne inserita nel cast del controverso film «Il caso Myra Breckinridge» di Michael Sarne, al fianco, tra gli altri, di Mae West, John Huston e Farrah Fawcett. Nel 1972 recitò nel grottesco «...e tutto in biglietti di piccolo taglio» di Richard A. Colla, in coppia con Burt Reynolds, e in «Barbablù» di Edward Dmytryk, con protagonista Richard Burton.