L'intervistaVasco Rossi: «Mi dicevano che ero un drogato. Non lo sono mai stato»
CoverMedia
10.6.2019 - 11:11
Sostanze stupefacenti e vita da sballo. Il rocker nega e rispedisce al mittente i pregiudizi dei suoi detrattori.
Vasco Rossi schiavo della droga? Tutto falso. È dai primi anni Ottanta, ovvero dagli esordi come rocker, che il Blasco combatte i pregiudizi. All’epoca decise di abbandonare la tranquilla vita da dipendente di banca per tentare il successo nel mondo della musica. Sono molti i detrattori che lo dipingono come habitué delle droghe ma, nonostante tutto, è arrivato a 67 anni intascando enormi successi come il concerto Modena Park, con un record di con 225mila 173 biglietti emessi.
«Un evento irripetibile, infatti non cercherò più di ripeterlo», racconta Vasco Rossi a Il Corriere della Sera.
I timori prima del concertone
«C’erano tensioni riguardo la sicurezza, ma il mio popolo ha dimostrato una maturità incredibile e l’amore ha vinto sulla paura. Mentre sorvolavo l’area del concerto in elicottero, poche ore prima, mi mancava il fiato per tutta quella gente».
Tuttavia, carriera da rockstar e pubblico osannante non riescono a cancellare i primi pregiudizi sul successo del Blasco: «Mi dicevano che ero un drogato. Non lo sono mai stato».
«Se esistesse la pillola contro i sensi di colpa la prenderei subito, ma alla fine rifarei tutto: stessi errori, stesse passioni, stesse delusioni».
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