Vecchioni, Leopardi più cattivo trapper
Al cantautore il premio La Ginestra per album L'Infinito
ROMA, 11 SET – «Giacomo Leopardi era più cattivo dei trapper di oggi. Ad un livello più alto, ma non mascherava l'ipocrisia e la rabbia contro le ingiustizie sociali. Era il capofila di chi non si sentiva capito dalla vita. E ancora oggi è amato dagli studenti per quella malinconia che esprimeva e perché come lui i ragazzi non capiscono il mondo che hanno davanti». Roberto Vecchioni, tra i tanti riconoscimenti avuti in carriera, ne aggiunge uno particolarmente prestigioso: il Premio La Ginestra, assegnato ogni anno a Torre del Greco (Napoli) a personalità che si siano distinte nell'analisi, nell'approfondimento, nella divulgazione del pensiero e dell'opera di Leopardi. Un riconoscimento legato alla pubblicazione dell'ultimo album, L'Infinito (uscito a novembre scorso a ridosso del duecentesimo anniversario del componimento), ispirato proprio al poeta marchigiano. «Un premio che mi ha sorpreso e che forse non meritavo nemmeno: c'erano studiosi più all'altezza di me. Un riconoscimento accademico che mi inorgoglisce».
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