Che si tratti di discesa libera, super-G o slalom gigante, Lara Gut-Behrami è attualmente molto difficile da battere. Nella corsa per la coppa di cristallo, la ticinese ha tuttavia le mani un po' legate.
Senza ombra di dubbio Lara Gut-Behrami è la sciatrice del momento. In super-G, discesa e slalom gigante, la 29enne ticinese figura fra le atlete più veloci. Dopo un inizio di stagione in sordina Lara Gut-Behrami ha cambiato marcia, fino a portarsi in vetta alla classifica generale di Coppa del Mondo. Ora, con otto gare prima del termine della stagione, la ticinese può contare su 187 punti di vantaggio sulla seconda classificata Petra Vlhova. La vittoria finale è nel mirino, insomma.
Tuttavia dopo la doppietta in discesa in Val di Fassa, la 29enne ha cercato di smorzate gli eccessivi entusiasmi: «Io ho ancora cinque gare, altre ragazze invece ne hanno quasi il doppio. Quindi a conti fatti per me vincere sembra piuttosto irrealistico», ha spiegato Lara.
Fra le ultime otto gare stagionali rimangono niente meno che quattro slalom, la disciplina preferita dell'inseguitrice più agguerrita, appunto la slovacca Petra Vlhová. Oltretutto oltre ad una discesa e ad un super-G, i favoriti della ticinese, ci saranno altre prove tecniche con due slalom giganti. Il timore di essere superata dalla sciatrice slovacca è dunque molto comprensibile.
Gli specialisti della velocità sono svantaggiati?
«Ci sono molti slalom importanti in Coppa del Mondo, anche storicamente. Ma se davvero abbiamo bisogno dei due slalom finali a Chamonix, questo è un'altro discorso», ha commentato sulle pagine del «Tagesanzeiger» Marco Odermatt, il quale si trova a soli 210 punti dal leader Alexis Pinturault nella classifica generale di Coppa del Mondo maschile.
Secondo Odermatt l'attuale calendario non è corretto. «Ci sono 11 slalom, ma solo 7 super-G, si tratta di una possibile differenza di 400 punti», ha poi chiosato il nidvaldese.
Waldner: «Il nostro sport è semplicemente ingiusto»
Markus Waldner, il direttore di gara Fis del circuito maschile, la vede in modo molto diverso. «Tutti dicono: è ingiusto. Continuo a sentire: non è giusto. Non posso più sentire questa miserabile parola. La verità è che il nostro sport è semplicemente ingiusto, punto! Per esempio, chi parte con il pettorale numero 10 si trova in condizioni completamente diverse rispetto al chi scende per primo».
Inoltre in questa stagione molto particolare, trasformata anche dalla pandemia da coronavirus, «si devono trovare mille compromessi e prendere in considerazione mille cose per mettere a punto il calendario». Sembra molto difficile poter disputare lo stesso numero di gare in ogni disciplina. E Waldner non le manda certo a dire. «Chi ha il coraggio di parlare di squilibri a livello del calendario non ha capito niente».
Per l'austriaco la discussione venutasi a creare è inutile, anche perché il calendario sbilanciato fa parte della storia di questo sport. «I vincitori sono sempre stati degli atleti polivalenti - ha voluto specificare Waldner - chi si aggiudica la coppa di Cristallo non è mai uno specialista puro».