A distanza di mesi il giamaicano torna sulla gara olimpica che ha incoronato l'italiano nuovo re della velocità. Il 35enne è convinto che il suo record durerà ancora per molto tempo.
Quando Lamont Marcell Jacobs ha vinto la gara regina dell'atletica alle Olimpiadi di Tokyo, cingendosi l'oro al collo con il tempo di 9 secondi e ottanta centesimi il Bel paese è andato in visibilio, spendendo aggettivi iperbolici all'indirizzo del proprio gioiello nazionale.
Come non esaltare un campione che per la prima volta nella storia ha portato in Italia l'oro olimpico sui 100 metri? Sensazionale.
Ma a distanza di alcuni mesi, c'è qualcuno che si rincresce per non essere stato in pista a competere per lo stesso oro, qualcuno che dall'alto della sua storia può definire 'mediocri' gli sprinter di oggi prevedendo delle prestazioni 'ordinarie' per il futuro prossimo.
L'opinione di sua maestà Usain Bolt
Da Dubai, dove si trova per delle campagne pubblicitarie, Usain Bolt ha fatto sentire la sua voce.
Un po' in ritardo, magari anche per non rovinare la scena a colui che in fin dei conti ha battuto tutti gli altri.
Il giamaicano ha detto all'agenzia AFP che avrebbe potuto ancora vincere un quarto titolo olimpico maschile sui 100 metri ai giochi di Tokyo 2020.
L'uomo più veloce di sempre ha ammesso che è stato frustrante guardare i Giochi dalla sua casa in Giamaica e vedere i suoi connazionali produrre delle prestazioni deludenti, consegnando a sorpresa la medaglia d'oro all'italiano Jacobs.
«Mi è mancato molto. Avrei voluto essere lì. Ho vissuto per quei momenti speciali, quindi è stato difficile da guardare».
Il 35enne giamaicano ha detto di aver seriamente pensato di tornare ad allenarsi per partecipare alle ultime Olimpiadi di Tokyo, credendo che avrebbe potuto anche battere il tempo di Jacobs di 9,80 secondi.
«La gente non sta diventando più veloce »
«Il mio allenatore mi ha detto qualcosa di molto significativo alla fine della mia carriera: 'La gente non sta diventando più veloce. Tu stai diventando più lento'».
«Oggi capisco, mentre allora non la vedevo in questo modo», ha aggiunto Bolt.
La realtà dei fatti è dalla sua: gli unici ad essersi avvicinati - anni luce - dal 9.58 fatto registrare da Bolt a Berlino nel 2009 sono stati Gay (9.69), Blake (9.69) e Powell (9.72) su per giù 10 anni fa.
Bolt si dice quasi certo che nessun atleta attuale sia in grado oggi di battere i suoi record mondiali dei 100m e 200m di 9.58 e 19.19.
«Non credo di aver visto nessuno in questa generazione, in questo momento, che personalmente ritengo possa battere i miei record. Passeranno ancora un paio d'anni prima che qualcuno possa davvero avvicinarsi e magarli batterli».