Le parole scioccanti di Andres Iniesta "Aspettavo solo che arrivasse la notte per imbottirmi di pillole"

bfi

30.11.2018

Andres Iniesta, 34 anni
Andres Iniesta, 34 anni
Keystone

Ai microfoni della televisione iberica 'La Sexta' Andres Iniesta rivela della sua passata depressione e dell'odio fomentato da Josè Mourinho nell'esasperata rivalità tra Barca e Real.

"Quando sei depresso non senti quello che ti accade intorno ed è come se non avessi nulla. Aspettavo solo che arrivasse la notte per prendere le pillole e riposare: la gente è mossa da una speranza, un obiettivo, se sei depresso diventi vulnerabile e non sei più tu. E' difficile controllare i momenti della vita", queste le parole scioccanti di Don Iniesta. 

Era l'anno 2009, quando il Barcelona conquistò il triplete sotto la guida di Pep Guardiola. Proprio per questo, o forse anche a causa di ciò, l'ex Barcelona passò il periodo più buio della sua vita.

"Avrei voluto giocare nel 'mio' club per tutta la vita, ma mi rendevo contro che non avrei più potuto dare il 100% alla squadra".

Anche perchè il Barcelona di quegli anni visse una rivalità ancora più accesa di sempre nei confronti del Real Madrid. Una rivalità esasperata, dalla stampa, ma che a detta dello stesso Iniesta, fu alimentata a dismisura negli spogliatoi del Real Madrid. Il fomentatore principale - secondo le parole dell'ex centrocampista del Barca - fu Josè Mourinho. L'allenatore portoghese che guidò i blancos dal 2010 al 2013.

"Mourinho era la componente chiave nella cattiva relazione che esisteva in quel momento tra il Barça e il Madrid. Si andava oltre dei limiti che non andrebbero superati. Quell’ambiente era insopportabile e fece anche molto male alla nazionale spagnola".

Oggi, a 34 anni, Iniesta gioca in Giappone per il Vissel Cobe Club. 

Don Iniesta potrebbe ancor dar molto sia al Barcelona che alla sua Nazionale, ma le sue parole spiegano perchè uno dei più ispirati centrocampisti della storia del calcio ha deciso di lasciare l'Europa e la sua esasperata competitività per andare a giocare in Giappone, dove si spera, possa ancora divertirsi con la palla tra i piedi. 

Tornare alla home pageTorna agli sport