Il vulcanico presidente le Sion ha ancora una volta utilizzato parole pesantissime contro la Lega e il potere del calcio svizzero nelle mani degli «svizzeri tedeschi».
Dopo le tre controverse decisioni arbitrali nella partita persa contro l'YB, tutte a sfavore del Sion, il presidente Christian Constantin è apparso sulle colonne del «Blick» a dir poco furioso: «La Lega e la Svizzera tedesca vogliono farci andare in Challenge League con ogni mezzo».
«Lo Young Boys ha meritato di vincere. Punto e basta», ha commentato inizialmente il numero uno del club vallesano, per poi adirarsi quando le controverse decisioni dell'arbitro e del VAR sono state descritte dal giornalista come «sfortunate per il Sion».
«Di cosa stai parlando? - ha reagito il presidente - sfortunati! Sei fuori di testa? Tutto questo sta accadendo di proposito! Siamo nel mirino della Lega e della Svizzera tedesca. Vogliono che ce ne andiamo. È ovvio! La Lega non è in grado di garantire il corretto svolgimento del campionato. Perché? Perché non vuole farlo! Il campionato è stato distorto e forzato».
«È uno scandalo senza precedenti quello che sta accadendo. Potrei anche buttare via i milioni che sto investendo in questa operazione. Quello che sta succedendo non è sincero! A quanto pare non siamo fatti per convivere con la Svizzera tedesca perché non ci volete», ha poi rincarato la dose Christian Constantin.
Una sparata simile si era già sentita dopo la sconfitta patita contro il Winterthur, quando il Sion era stato privato di un rigore sacrosanto, come confermato anche dall'ex arbitro internazionale Urs Meier.
Constantin attaccherà per vie legali?
«Sto ancora aspettando una risposta dalla Lega dopo la mia lettera che chiedeva l'annullamento della partita contro il Winterthur e una tutela dei nostri arbitri da parte della FIFA», ha tenuto a sottolineare il vallesano.
«A fine stagione prenderò ulteriori provvedimenti», ha infine concluso Constantin, senza però chiarire di cosa si tratta. Stando ai giornalisti del «Blick» sembrerebbe che il presidente del Sion, per avere l'ultima parola, sia pronto ad agire per vie legali.
