Jürgen Klopp potrebbe non lasciar partire i suoi 'nazionali' a causa delle quarantene imposte al rientro dal governo britannico.
Il tecnico tedesco dei Reds potrebbe vietare ai suoi giocatori 'nazionali' di recarsi alle partite delle relative selezioni nazionali a fine mese, questo se dovranno stare in quarantena al loro rientro in Inghilterra.
«Penso che tutti i club siano d'accordo: non è possibile lasciar partire i nostri ragazzi e poi metterli in quarantena per 10 giorni al loro ritorno», ha detto Klopp, che capisce le necessità delle varie Federazioni ma «siamo in un momento in cui non possiamo fare tutti contenti», ha continuato il tedesco in conferenza stampa.
Cinque titolari in quarantena
Secondo le regole attuali imposte dal Regno Unito, gli arrivi dai paesi in lista rossa (l'equivalente delle lista del BAG per la Svizzera) sono soggetti a dieci giorni di quarantena. Nel caso del Liverpool questo significherebbe avere fuori gioco i vari Alisson, Roberto Firmino, Fabinho, Keita, Diogo Jota e Sadio Mane.
Klopp fa da apripista appellandosi a tutti i suoi colleghi di Premier League: «Penso che tutti i club siano d'accordo in quanto abbiamo tutti gli stessi problemi e dunque non possiamo semplicemente lasciare andare i ragazzi».
Klopp, il primo di molti
Come detto Klopp è il primo di quella che probabilmente sarà una valanga di manager che proibiranno ai loro giocatori di viaggiare, con la Premier League che dovrebbe affrontare una pausa internazionale difficilissima per i molti grandi nomi che dovrebbero partire per vestire le maglie dei loro paesi.
ll Senegal di Mané giocherà in Congo, la Guinea di Keita viaggerà in Namibia, i tre brasiliani dovrebbero affrontare l'Argentina in casa a fine mese; tre nazioni che compaiono oggi sulla 'lista rossa' del governo di oltre Manica.
Eccezioni?
Il governo non ha ancora fatto sapere se i giocatori professionisti potranno usufruire di una qualche esenzione. Finora, il governo di sua Maestà ha rifiutato di fare eccezioni per le stelle dello sport, qualsiasi esso sia, anche se rimangono in una bolla.
Il Senegal di Mane gioca in Congo, mentre la Guinea di Keita viaggia in Namibia, con entrambe quelle nazioni nella lista rossa.
Bisogna rimanere flessibili
«Capisco la necessità delle diverse federazioni, ma dobbiamo ammettere che i giocatori sono pagati dai club, quindi significa che dobbiamo essere la prima priorità» ha detto ancora Klopp.
«Non siamo sicuri ora al 100%, perché alcuni paesi potrebbero decidere di cambiare le sedi di gioco e andare in paesi non appartenenti alla zona rossa».
«L'intera situazione è simile alla Champions League in termini di dove giochiamo: bisogna aspettare fino all'ultimo secondo prima di saperlo definitivamente. Noi non possiamo influire su questi aspetti, possiamo solo agire di conseguenza», ha concluso il tecnico dei campioni d'Inghilterra, che negli ultimi giorni è stato accostato ad un possibile ruolo di allenatore della nazionale del suo paese.