La storia di Meschack Elia Il difficile passato e l'esaltante presente del nuovo gioiellino dell'YB

fon

7.8.2020

Elia ha tutte le carte in regola per diventare la prossima star della Super League.
Elia ha tutte le carte in regola per diventare la prossima star della Super League.
Keystone

Il nuovo gioiellino dello Young Boys giunto nella capitale lo scorso mese di febbraio per compensare alla partenza di Roger Assalé ha alle spalle una storia alquanto singolare.

È arrivato a Berna nel mese di febbraio con il compito di sostituire il forte attaccante Roger Assalé partito in direzione de La Liga, ma è solamente nelle ultime settimane che Meschack Elia si sta ritagliando spazio e approvazione sui campi della Super League.

In questa sua prima parentesi in giallonero il 22enne congolese è sceso in campo 11 volte, delle quali solo in 3 occasioni come titolare, realizzando 2 reti e fornendo 3 assist in 501 minuti di gioco, complessivamente la durata di nemmeno 6 partite. Meschack Elia non possiede solamente fiuto del gol e intelligenza tattica, ma un'altra sua caratteristica che balza immediatamente all'occhio quando lo si vede in azione sul manto erboso, è la velocità.  Il ragazzo cresciuto nella capitale della Repubblica Democratica del Congo ha infatti tutte le carte in regola per diventare la prossima star della nostra Super League. Se da una parte per la punta dell'YB il futuro si annuncia roseo, il suo recente passato è invece stato tinteggiato di tutt'altro colore...

Elia ha disputato 21 partite, e realizzato 6 reti, con la Nazionale della Repubblica Democratica del Congo.
Elia ha disputato 21 partite, e realizzato 6 reti, con la Nazionale della Repubblica Democratica del Congo.
Getty

Un arrivo in Europa difficoltoso

Nel 2015 Meschack Elia passa dal modesto Cercle sportif Don Bosco al club più blasonato del paese chiamato Tout Puissant Mazembe, dove ha militato pure Assalé prima di tentare fortuna in Europa. Con la maglia dei corvi, così sono soprannominati i giocatori del Mazembe nonostante abbiano un coccodrillo in bella vista sul logo societario, il giovane Elia gioca fino alla scorsa estate, quando la voglia di volare lontano, oltre i confini della propria terra natia, si fa irresistibile.

Inizialmente il ragazzo di Kinshasa si reca in Belgio, dove si allena con l'Anderlecht, squadra che vuole metterlo sotto contratto, senza però lasciarlo giocare con la prima squadra. «All'Anderlecht mi volevano far firmare un contratto con la forza - ha raccontato Elia in una recente intervista apparsa sulle pagine del quotidiano svizzero tedesco Blick - io però non ero d'accordo». 

Nel frattempo il Mazembe, scontento del viaggio in Europa del giocatore, afferma che Elias, mal consigliato dai propri agenti, si è recato in Svizzera per chiedere asilo politico falsificando il passaporto per mostrare di aver firmato il contratto che lo lega al club da minorenne. Una situazione vantaggiosa in vista di un ipotetico passaggio ad una società europea. Il Mazembe fa pressione sull'associazione congolese, la quale squalifica per un anno il giocatore da tutte le competizioni, nazionali e internazionali.

Qualche settimana dopo, gli avvocati ingaggiati dall'attaccante dimostrano con fatti e documenti l'infondatezza del presunto misfatto, dimostrando oltretutto che anche in caso di colpevolezza solamente la FIFA avrebbe potuto congelare un giocatore per 12 mesi. Alla luce dei fatti era stato il Mazembe stesso ad aver cercato di falsificare l'età del giocatore, per ottenere un maggior compenso in caso di trasferimento.

Nel frattempo i mesi sono passati, e fra FIFA, Mazembe e l'associazione congolese di calcio, la palla è arrivata sui piedi dello Young Boys solamente lo scorso mese di febbraio. Quando è accaduto i gialloneri non ci hanno pensato due volte a calciare la palla in rete, mettendo sotto contratto, una volta per tutte, il 22enne di belle speranze.

Elia con il trofeo di campione svizzero, lunedì 3 agosto.
Elia con il trofeo di campione svizzero, lunedì 3 agosto.
Keystone

Il presente: «Il mio adattamento migliora di giorno in giorno»

«Come per molti giocatori africani che arrivano in Europa non è stato facile all'inizio», ci ha raccontato qualche giorno fa la rapida punta dello Young Boys. «Non è facile adattarsi a questa nuova vita sia dal punto di vista calcistico che sociale. Piano, piano però le cose sono andate meglio. Ogni giorno che passa mi sento sempre meglio con la maglia dell'YB».

«Io sono un persona positiva - ha poi concluso Elia - ora mi concentro sul presente e sul futuro. Sono venuto qui per giocare e dimostrare cosa sono in grado di fare. Ora mi sento in grande forma, lavoro duro come tutti i giocatori. Vedremo cosa mi riserverà il futuro».

Gettando un'occhiata alle statistiche ed esaminando cosa è stato in grado di fare in questi primi mesi di Super League, Meschack Elia potrebbe presto diventare non solo uno dei pilastri dell'YB ma anche uno dei giocatori più pregiati del nostro campionato.

Tornare alla home pageTorna agli sport