Il decesso di Diego Maradona è stato attribuito a «insufficienza cardiaca acuta, in un paziente con una miocardiopatia dilatata, insufficienza cardiaca congestizia cronica che ha generato un edema acuto del polmone».
È quanto si legge si legge in un documento dei medici legali che hanno realizzato ieri sera l'autopsia sul cadavere Maradona nell'Ospedale di San Fernando, in provincia di Buenos Aires, che hanno diffuso un referto con i risultati del loro lavoro.
Si è infine appreso che lo studio realizzato per determinare le cause della morte sarà completato con analisi tossicologiche che nel giro di una settimana preciseranno se Maradona, prima di morire, ha ingerito farmaci, droghe o alcol.
I media argentini hanno indicato che l'autopsia è durata circa tre ore, fra le 19.30 e le 22.30, e che vi hanno partecipato cinque sanitari convocati dall'Ufficio del Pubblico ministero di San Isidro, guidati dal direttore del Corpo medico forense di San Isidro, Federico Corasaniti. A questi cinque si è unito un sesto medico designato dalla famiglia.
La salma di Diego alla Casa Rosada
Il massimo onore per un cittadino argentino è stato concesso a Diego Armando Maradona.
La salma del Pibe de Oro, deceduto mercoledì all'età di sessant'anni, è infatti stata esposta alla Casa Rosada di Buenos Aires, il palazzo presidenziale.
La camera ardente è stata aperta nella mattinata di giovedì e sarà accessibile al pubblico fino a sabato, nei tre giorni di lutti indetti in Argentina.
L'ultimo a ricevere tale onore fu l'ex presidente Nestor Kirchner, dieci anni fa. Per l'ultimo saluto al numero 10 dell'Albiceleste si attende una folla di quasi un milione di persone.
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