Pierre Paganini «Federer ha dovuto rimparare a camminare»

La redazione

4.12.2017

Federer ha dovuto lavorare molto per poter tornare competitivo.
Federer ha dovuto lavorare molto per poter tornare competitivo.
Getty Images

Il preparatore atletico di Roger Federer ha raccontato al «New York Times» il duro lavoro svolto dal tennista basilese nel corso dello scorso anno, quando da giugno a dicembre non aveva potuto scendere in campo a causa di problemi fisici e si era concentrato nella riabilitazione.

Il 2017 è stato un anno epico per Roger Federer. Nessuno, neppure lui stesso come ha ammesso più volte nel corso degli ultimi mesi, si sarebbe aspettato di vedere King Roger tornare così prepotentemente sul tetto del tennis mondiale. Con la vittoria degli Australian Open e il trionfo nel suo giardino di Wimbledon il renano si è ritagliato la seconda posizione nel ranking ATP alle spalle del solo Rafael Nadal, l'avversario che si è aggiudicato gli altri due Slam stagionali, ovvero il Roland Garros e gli US Open.

Il successo di quest'anno, affonda le sue radici nel duro lavoro di riabilitazione effettuato nel 2016, quando a malincuore RogerOne aveva deciso di chiudere anticipatamente la stagione dopo il torneo di Wimbledon per lasciare al proprio fisico il tempo di riprendersi dopo l'operazione al ginocchio di qualche mese prima.

In questa fase un ruolo decisivo l'ha giocato il preparatore atletico Pierre Paganini, uno specialista riconosciuto a livello mondiale che lavora con Federer da ben 17 anni. «Nel corso della riabilitazione Roger ha iniziato un percorso di due settimane con un fisioterapista. All'inizio doveva marciare per cinque metri e poi fare marcia indietro. Era come se dovesse imparare a camminare di nuovo», ha rivelato lo stesso Paganini.

Con i suoi 35 anni, i 36 li ha compiuti nel mese di agosto, Roger Federer è riuscito a vincere non uno ma due tornei del Grande Slam, successi che gli mancavano dal 2012 quando il renano, allora trentenne, si era imposto per l'ultima volta a Wimbledon. «Roger sta mostrando, come hanno fatto anche altri giocatori prima di lui, che è possibile rimanere competitivi ai massimi livelli anche dopo i 30 anni di età. La disciplina è un fattore decisivo. Non bisogna dimenticare che sono ormai tanti anni che per Federer il tennis è una filosofia di vita», ha precisato il preparatore atletico di Federer e Wawrinka.

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