Dopo oltre due anni di assenza dalla terra battuta del Roland Garros, lunedì pomeriggio Roger Federer non ha steccato il debutto qualificandosi senza troppi patemi d'animo al secondo turno del torneo parigino. Nonostante ciò i punti interrogativi non mancano, come pure un grande aspetto negativo.
«Ho di nuovo potuto sentire una bella scarica di adrenalina, scendendo in campo nel Centre Court qui a Parigi. Non avevo mai giocato con il nuovo tetto prima d’ora. È stato bello», ha raccontato un visibilmente soddisfatto Roger Federer ai microfoni della SRF pochi minuti dopo aver concluso la sua prima partita al Roland Garros dopo oltre 24 mesi.
«Adesso che sono riuscito a vincere di nuovo una partita, mi sono potuto concedere un piccolo momento per celebrare. Devo assicurarmi di poter godere delle situazioni come questa» ha riferito King Roger, mettendo poi in prospettiva la netta vittoria colta in tre set: «Oggi non ho affrontato uno degli avversari più forti. Allo stesso tempo sono partito bene, sia nel primo che nel secondo set. In seguito ho potuto giungere alla vittoria senza grosse difficoltà».
Rispetto all’ultima uscita precedente al Roland Garros - la partita persa al debutto dell’Open di Ginevra contro Pablo Andújar - il basilese sembra aver compiuto dei passi avanti.
«Nel complesso, mi sentivo molto più fresco a livello mentale. Certamente bisogna ammettere che anche lo stile di gioco del mio avversario mi ha permesso di giocare come volevo», ha confermato Federer, spiegando poi nel dettaglio le molte opzioni che aveva per andare a punti contro Istomin: «Potevo andare a rete, cambiare l’inerzia del gioco con delle smorzate o giocare aggressivo colpendo la palla in anticipo».
«Mi manca la famiglia»
L’unico neo di questa prima vittoria in un torneo del Grande Slam dopo oltre un anno - l’ultima sfida vinta dal renano risale a oltre un anno fa, quando ai quarti di finale degli Australian Open aveva sconfitto in cinque set lo svedese Tennys Sandgren - non ha nulla a che vedere con il tennis giocato. «L’unico inconveniente è che la mia famiglia non sia qui. Probabilmente non ci sarà nemmeno a Wimbledon, e quasi sicuramente non sarà presente nemmeno a Tokyo (alle Olimpiadi ndr.)», ha infatti spiegato il padre di quattro figli in un’intervista apparsa sul quotidiano svizzero-tedesco «Tages-Anzeiger» .
L’attuale numero 8 del ranking ATP ha avuto qualche problema ad abituarsi alla bolla parigina, uno spazio riservato a giocatori e addetti ai lavori dove i contatti sono ridotti al minimo per evitare eventuali contagi da coronavirus. «All’inizio ho dovuto capire cosa effettivamente possiamo e non possiamo fare. Sino ad ora non mi posso lamentare, da questo punto di vista va tutto bene», ha rassicurato Fedi.
Nonostante l’asso del tennis elvetico abbia ritrovato il sapore della vittoria - delle tre partite giocate dopo il rientro il basilese si era imposto solo all’esordio del torneo di Doha contro il britannico Dan Evans - i punti interrogativi rimangono molti, come ha confermato lo stesso 39enne.
«Sono curioso di vedere come scenderò in campo al secondo turno. Ho grandi speranze che le cose possano andare ancora meglio» ha poi concluso Federer, atteso mercoledì al prossimo stadio della competizione dal croato Marin Cilic, 47esimo nel ranking ATP.