Ad Austin, nel Gp degli Usa, è finita così, con Lewis Hamilton, che sul circuito texano è ‹di casa› in quanto ci ha vinto varie volte, che deve accontentarsi del secondo posto e mastica amaro, visibilmente non soddisfatto.
Il sette volte campione del mondo aveva avuto una partenza perfetta, mettendo la sua Mercedes davanti alla Red Bull del rivale che stava in pole e imboccando per primo la curva 1. Poi però Verstappen ha avuto l'intuizione, visto che no riusciva a riprendersi la leadership della corsa, di fare il primo pit stop già all'undicesimo giro e poi, con una prova di forza e una strategia perfetta, è stato bravo a gestire le gomme e a tenere a bada il ritorno del rivale britannico, che si era fermato tre giri dopo il rivale e che alla fine ha chiuso vicinissimo ma sconfitto.
L'altra Red Bull, quella del messicano Sergio Perez, ha ottenuto il terzo posto e quindi il podio, per la gioia dei tanti connazionali del pilota presenti fra i 140mila spettatori che oggi hanno assistito all'evento.
Promossa, visto che in questo momento non può competere con Red Bull e Mercedes, anche la Ferrari con il quarto posto di Charles Leclerc. Sesta l'altra ‹rossa› di Maranello, quella di Carlos Sainz jr., preceduta dalla McLaren di Daniel Ricciardo.
Così l'olandese volante ha ottenuto un successo (l'ottavo di questa stagione) di capitale importanza in uno dei circuiti che, almeno sulla carta, sembrava più adatto ad Hamilton, sul quale adesso ha dodici punti di vantaggio in classifica mondiale, a cinque gp dalla fine. «E' stata una gara durissima – il commento di Hamilton prima della premiazione -, complimenti a Max che ha vinto. Io sono partito bene e ho dato tutto, ma alla fine loro avevano un vantaggio in questo week end e io non potevo fare di più. Una parola vorrei spenderla per il pubblico, che è stato davvero fantastico. Spero che negli Usa si facciano più gare, vorrei venire qui più spesso».