Criminalità informaticaAttacco informatico contro Xplain, quasi 65.000 documenti sensibili sottratti
st, ats
7.3.2024 - 10:07
L'Ufficio federale della cibersicurezza (UFCS) ha pubblicato oggi il rapporto d'analisi dei dati relativo all'atto informatico contro la società Xplain, avvenuto lo scorso giugno. Sul darknet è finito un pacchetto di dati con circa 1,3 milioni di oggetti.
st, ats
07.03.2024, 10:07
07.03.2024, 10:46
SDA
Nel corso di un attacco ransomware contro la società Xplain – ditta svizzera che fornisce software per le autorità – il gruppo di hacker «Play» è riuscito a impossessarsi di un pacchetto di dati e presumibilmente a pubblicarlo integralmente sul darknet il 14 giugno 2023.
Il tutto comprendeva anche informazioni classificate e dati personali particolarmente degni di protezione provenienti dall'Amministrazione federale, viene spiegato in una nota odierna.
Dall'analisi risulta che i documenti di rilievo per quanto concerne la Confederazione sono circa 65'000, pari a circa il 5% dei dati sottratti. Oltre il 70% sono di proprietà della società Xplain (47'413 oggetti), circa il 14% (9040) appartiene all'Amministrazione federale.
Fra questi ultimi, circa il 95% è riconducibile alle unità amministrative del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP): all'Ufficio federale di giustizia, all'Ufficio federale di polizia, alla Segreteria di Stato della migrazione e al fornitore di prestazioni interne CSI DFGP.
5182 oggetti, dunque circa la metà di quelli di proprietà dell'Amministrazione federale, contenevano dati sensibili quali dati personali, informazioni tecniche, informazioni classificate e password.
Il rapporto odierno non contiene una valutazione dei contenuti dei dati e le cause esatte della fuga saranno chiarite nel quadro di un'inchiesta amministrativa in corso. Quest'ultima dovrebbe concludersi entro la fine di questo mese.