A ottobre Per gli svizzeri l'aumento dei prezzi sembra più alto del vero rincaro

daoe, ats

16.11.2023 - 10:06

Gli oli alimentari hanno visto i prezzi lievitare. (Immagine d'archivio).
Gli oli alimentari hanno visto i prezzi lievitare. (Immagine d'archivio).
Keystone

L'aumento dei prezzi che grava sulle tasche dei cittadini svizzeri è risultato anche a ottobre più forte di quanto indichi il rincaro ufficiale: l'inflazione percepita (su base annua) si è attestata a 2,2% rispetto all'anno precedente.

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Il tasso d'inflazione ufficiale lo scorso mese è stato dell'1,7%.

Il primo dato considera esclusivamente l'andamento dei prezzi dei beni consumati regolarmente dalla popolazione, come generi alimentari, medicamenti o vestiti, rimuovendo i fattori che – in generale – sono di contenimento dell'inflazione, come gli affitti o i beni durevoli, spiega in un comunicato odierno Comparis.

La società di confronti internet calcola l'indicatore in collaborazione con il Centro di ricerca congiunturale del Politecnico federale di Zurigo (KOF): esso è da mettere in relazione con il rincaro ufficiale che viene misurato dall'Ufficio federale di statistica (UST).

Nel mese in rassegna, diversi prodotti sono risultati più cari rispetto a settembre. Stando a Comparis, la carta stampata è la categoria di beni che ha subito il maggiore rincaro (+12,5%). Si è altresì denotata una progressione per quanto riguarda le calzature da uomo (+5,3%), il vino rosso (+3,5%), gli accessori per l'abbigliamento (+3,3%) e le scarpe per bambini (3,1%).

Rispetto al mese scorso, i prezzi degli oli alimentari, degli oli da cucina e della margarina sono lievitati in media dello 0,8%, dove tuttavia in particolare l'olio d'oliva è risultato più caro del 3,6%. «I principali Paesi produttori, Spagna, Italia e Grecia, hanno sofferto quest'anno di raccolti di olive scarsi a causa delle condizioni climatiche avverse», ha dichiarato nella nota l'esperto finanziario di Comparis, Dirk Renkert.

In Andalusia, la più grande regione produttrice di olio d'oliva in Spagna, si sono verificate massicce perdite di raccolto per il secondo anno consecutivo a causa della carenza d'acqua e della siccità. Questo calo dell'offerta ha fatto schizzare i prezzi alle stelle. A titolo di paragone, rispetto a ottobre dell'anno scorso il costo per questo bene alimentare è aumento di quasi un quarto.

In calo risultano invece lo zucchero, sceso del 3,2% rispetto a settembre. I materiali per le riparazioni domestiche sono diventati anch'essi più economici (2,9% più convenienti rispetto al mese precedente). Scesi anche i prezzi dell'acqua minerale (-2,7%) e del tè (-2,2%), nonché le tariffe degli alberghi (-2,3%).