Aziende MEMBuone prospettive per le Aziende MEM, ma si teme la penuria di elettricità
hm, ats
22.2.2022 - 14:00
Le piccole e medie imprese (PMI) attive nell'industria delle macchine, elettrotecnica e metallurgica (MEM) hanno davanti a loro prospettive congiunturali favorevoli.
hm, ats
22.02.2022, 14:00
22.02.2022, 14:17
SDA
Ma stando all'associazione di categoria Swissmechanic il potenziale di crescita a medio termine è minacciato da una possibile carenza di elettricità. Occorre essere aperti al nucleare, dice l'organizzazione.
Il 79% degli affiliati interpellati in gennaio nell'ambito di una periodica indagine trimestrale giudica il momento abbastanza favorevole (64%) o molto favorevole (15%), a fronte di un 22% che ha invece un giudizio negativo (il 19% abbastanza, il 3% molto). L'indice del clima economico Swissmechanic segna 34 punti: si tratta di un nuovo massimo, che va messo in relazione con i 29 punti di ottobre e luglio 2021, quando l'indicatore era per la prima volta tornato in positivo dal 2019. Nei periodi più bui della pandemia – aprile e luglio 2020 – l'indice era sceso a rispettivamente -54 e -53.
Al momento il principale fattore che frena un ulteriore sviluppo degli affari è rappresentato dai problemi delle catene di approvvigionamento: il 62% delle PMI interpellate ha riferito di esserne vittima. L'utilizzo delle capacità produttive è al 94%, al di sopra dei livelli pre-Covid.
Nel suo comunicato Swissmechanic punta però i riflettori su un nuovo problema: stando all'organismo si sta delineando una penuria di elettricità che mette in pericolo la sicurezza dell'approvvigionamento. «Un rifornimento di energia affidabile e che soddisfi la domanda in ogni stagione e a prezzi concorrenziali costituisce un fattore competitivo fondamentale per la piazza industriale elvetica: prezzi dell'elettricità, già ora in forte aumento, graveranno su tutta la catena di produzione e fornitura e faranno salire l'inflazione», mette in guardia l'associazione.
Secondo gli esperti di Swissmechanic «sarebbe un errore fare affidamento sull'elettricità importata: abbiamo bisogno di capacità di produzione interna». Tuttavia le centrali a gas non sono compatibili con la protezione del clima; occorrono quindi alternative. Per questo motivo Swissmechanic chiede una politica energetica aperta alle nuove tecnologie, che non escluda il nucleare e crei le premesse per permettere centrali atomiche di nuova generazione.
Fondata nel 1939 durante l'esposizione nazionale di Zurigo – quella della cosiddetta «difesa spirituale», in un'Europa che stava entrando in guerra – l'associazione Swissmechanic rappresenta oggi 1400 imprese del ramo, che occupano circa 70'000 dipendenti e generano un fatturato annuo di 15 miliardi di franchi.