Finanza Banche svizzere, roccaforte stabilità e impegnate su sanzioni

hm, ats

15.3.2022 - 11:01

Alla Paradeplatz di Zurigo si seguono gli sviluppi della situazione economica e finanziaria mondiale.
Alla Paradeplatz di Zurigo si seguono gli sviluppi della situazione economica e finanziaria mondiale.
Keystone

Di fronte alle sfide poste all'economia mondiale dalla guerra in Ucraina e dall'inflazione galoppante le banche svizzere si descrivono come roccaforte di stabilità e pienamente impegnate a seguire le regole internazionali, comprese quelle sulle sanzioni.

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Gli istituti «attuano con disciplina le misure sanzionatorie deliberate sul piano nazionale e internazionale», afferma il presidente dell'Associazione svizzera dei banchieri (ASB) Marcel Rohner, citato in un comunicato odierno in occasione della conferenza stampa annuale dell'organismo. «Al contempo, da molti anni investono fortemente in attività specifiche di conformità normativa».

Secondo l'ASB è infatti essenziale tutelare e rafforzare in un'ottica di lungo periodo la buona reputazione e l'integrità della piazza finanziaria elvetica sia in Svizzera che all'estero. Occorre quindi sostenere lo sviluppo della difesa contro il riciclaggio di denaro e nel contempo tenere d'occhio i rischi cibernetici.

In un periodo caratterizzato da un'inversione di rotta dei tassi, tendenze inflazionistiche e conseguenze del conflitto nell'est europeo l'economia planetaria si troverà a fare fronte a momenti estremamente impegnativi. La piazza finanziaria svizzera, caratterizzata da una forte vocazione internazionale, è direttamente interessata da tali sviluppi e in questo contesto le banche garantiscono un'elevata stabilità, assicura l'ASB.

Il comparto intende anche svolgere un ruolo di primo piano nel campo della finanza sostenibile. A tale riguardo l'organizzazione di categoria porta avanti un piano di provvedimenti, che vanno dallo stabilire norme vincolanti per le attività di consulenza sul versante degli investimenti e dei finanziamenti alla raccomandazione di iniziative volte al raggiungimento dello zero netto a livello di emissioni di gas serra, passando dalla formazione in ambito dei criteri ESG (environmental, social and governance, cioè ambientali, sociali e di buon governo d'impresa).

La banche stanno comunque bene a livello operativo. «Tutti gli indicatori nel settore segnalano una decisa crescita», afferma Rohner. Sono però necessarie condizioni quadro vantaggiose, aggiunge il manager che è stato presidente della direzione di UBS dal luglio 2007 al febbraio 2009.

Dopo il no all'abrogazione della tassa di bollo deciso dal popolo in febbraio in primo piano figura ora la riforma dell'imposta preventiva. «In Svizzera hanno la propria sede principale numerose aziende di successo», spiega il direttore dell'ASB Jörg Gasser, a sua volta citato nella nota. «Nello scenario attuale, tuttavia, queste imprese possono finanziarsi attraverso il mercato dei capitali elvetico soltanto a condizioni poco favorevoli e per questo preferiscono rivolgersi ai mercati esteri. Sarebbe molto più lineare e intelligente se le imprese elvetiche potessero finanziarsi direttamente in Svizzera», sostiene Gasser. «Ma per questo è necessaria una riforma dell'imposta preventiva: se la Svizzera saprà rimuovere gli attuali ostacoli fiscali non dovremo più regalare questo volume d'affari all'estero».