Congiuntura BCE: la perdita di slancio della crescita UE proseguirà

ATS

25.4.2019 - 16:55

Secondo la Banca centrale europea «la perdita di slancio dell'espansione economica proseguirà nell'anno in corso».
Secondo la Banca centrale europea «la perdita di slancio dell'espansione economica proseguirà nell'anno in corso».
Source: KEYSTONE/EPA/ARMANDO BABANI

La Banca centrale europea (Bce) nel suo bollettino evidenzia come «le informazioni» successive alla riunione dello scorso marzo «confermano che la perdita di slancio dell'espansione economica proseguirà nell'anno in corso».

«I rischi per le prospettive di crescita nell'area dell'euro restano orientati verso il basso» a causa delle «perduranti incertezze legate a fattori geopolitici, alla minaccia del protezionismo e a vulnerabilità nei mercati emergenti», scrive la Bce. «Resta dunque «necessario» un «ampio grado di accomodamento monetario».

Il bollettino della Bce rileva come «il rallentamento della crescita nell'area dell'euro è proseguito. Così «la spesa per consumi ha continuato a crescere, anche se a un tasso inferiore rispetto agli anni precedenti» e i mercati del lavoro dell'area pur restando «solidi» hanno evidenziato «un certo rallentamento».

«I più recenti indicatori di breve periodo del mercato del lavoro – si legge ancora nel Bollettino – continuano a segnalare una crescita dell'occupazione positiva ma in moderazione nel primo trimestre del 2019». Anche «gli investimenti delle imprese hanno subito un rallentamento nel quarto trimestre del 2018, e gli indicatori di breve termine indicano una possibile ulteriore accentuazione di questo andamento nel primo trimestre del 2019».

Sebbene alcuni dei fattori interni «che frenano la crescita stiano mostrando segnali di affievolimento, vi sono circostanze sfavorevoli a livello mondiale che continuano a pesare sull'evoluzione dell'espansione economica dell'area dell'euro» e che la Bce identifica con le «persistenti incertezze» legate ai rischi geopolitici, alla guerra commerciale e «alle vulnerabilità» delle economie emergenti.

«Al tempo stesso – commenta la Bce – gli ulteriori incrementi dell'occupazione e l'aumento delle retribuzioni continuano a sostenere la capacità di tenuta dell'economia interna e il graduale intensificarsi di spinte inflazionistiche». Resta quindi necessario «un ampio grado» di stimolo monetario allo scopo di «preservare condizioni di finanziamento favorevoli e sostenere l'espansione economica, assicurando quindi la prosecuzione di uno stabile percorso dell'inflazione verso livelli inferiori ma prossimi al 2% nel medio termine».

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