BNS «Abbiamo agito perché l'inflazione si sta espandendo»

hm, ats

16.6.2022 - 14:01

Thomas Jordan ha oggi sorpreso molti esperti.
Thomas Jordan ha oggi sorpreso molti esperti.
Keystone

«Abbiamo deciso di aumentare i tassi di interesse di mezzo punto percentuale perché vi sono segnali che l'inflazione si sta diffondendo anche a beni e servizi non direttamente colpiti dalla guerra in Ucraina e dalle conseguenze della pandemia».

16.6.2022 - 14:01

Lo ha detto il presidente della direzione generale della Banca nazionale svizzera (BNS) Thomas Jordan, spiegando la mossa odierna dell'istituto, giunta a sorpresa.

Nel contesto odierno gli aumenti di prezzo vengono trasferiti più rapidamente e accettati più facilmente rispetto a quanto accadeva fino a poco tempo fa, ha argomentato il 59enne. «Sussiste quindi il rischio che gli effetti di secondo impatto si consolidino se l'inflazione rimane al di sopra del 2% per un periodo di tempo più lungo», ha aggiunto il banchiere centrale.

Come noto per «effetto di secondo impatto» si intende la situazione in cui i cittadini e le imprese iniziano ad attendersi un incremento duraturo del rincaro e si attiva quindi una spirale di aumenti. Il caso classico è quando vengono concordati salari più alti in risposta alla crescita generalizzata dei prezzi.

La BNS punta a un'inflazione non superiore al 2%

Allo stesso tempo Jordan avverte: per stabilizzare l'inflazione nel medio termine potrebbero essere necessari ulteriori aumenti del tasso guida nel prossimo futuro. Come è noto, la BNS punta a un'inflazione non superiore al 2%. Nelle sue stesse previsioni per il 2022 appena pubblicate – comprensive quindi del ritocco odierno – il rincaro è visto al 2,8% quest'anno, all'1,9% il prossimo e all'1,6% nel 2024.

Altra grande novità rispetto al passato: il franco non è più visto troppo forte. «La combinazione di deprezzamento e di un differenziale d'inflazione molto più ampio rispetto agli altri paesi fa sì che il valore del franco non sia più elevato», ha affermato Jordan. «Se il franco dovesse apprezzarsi eccessivamente, saremmo pronti ad acquistare valuta estera», ha assicurato, aggiungendo che nel caso opposto «prenderemmo in considerazione la possibilità di venderne».

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