La Borsa svizzera accelera, con l'indice SMI dei principali titoli che a due ore dalla chiusura segna una progressione dello 0,91% a 8'994,91 punti, mentre l'indice complessivo SPI sale dello 0,88% a quota 10'500,85.
Gli investitori, secondo i commentatori, stanno anticipando sostanziali progressi nelle trattative in corso tra le delegazioni di Cina e Stati Uniti sul commercio internazionale: secondo il Wall Street Journal, l'amministrazione del presidente Donald Trump starebbe valutando misure per abbassare i dazi sulle merci cinesi nell'intento di calmare i mercati. Non sembrano peraltro destare preoccupazioni le vicende legate alla Brexit.
Sulla piazza zurighese si risollevano i bancari, che ieri hanno ceduto terreno dopo i deludenti risultati di Morgan Stanley e l'avvertimento sugli utili di Société Générale. UBS sta allungando dell'1,58%, Credit Suisse dell'1,75% e Julius Bär del 2,28%. Sopra la soglia della parità, nello stesso comparto finanziario, pure gli assicurativi Zurich Insurance (+1,82%), Swiss Life (+0,60%) e Swiss Re (+1,35%).
Tra i titoli ciclici, più sensibili alle variazioni congiunturali, Geberit, che ieri ha fatto un balzo del 2,93% in scia alla presentazione dei dati relativi al fatturato, progredisce ulteriormente dell'1,89%. In rialzo pure ABB (+1,46%), così come il segmento del lusso, con Richemont a +1,76% e Swatch a +1,16%.
Sul mercato allargato Zehnder, che stamane ha annunciato un giro d'affari per il 2018 inferiore alle attese, sta guadagnando lo 0,14%.
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