Apertura in ribasso per la borsa svizzera nella terza seduta della settimana: alle 09.05 l'indice dei valori guida SMI segnava 12'462,97 punti, in flessione dello 0,53% rispetto a ieri, mentre il listino globale SPI perdeva lo 0,65% a 15'773,47 punti.
19.01.2022, 09:04
19.01.2022, 09:27
SDA
Il mercato è influenzato dalla chiusure molto negative di Wall Street (Dow Jones -1,51% a 35'368,47 punti, Nasdaq -2,60% a 14'506,90 punti) e delle piazze asiatiche, Tokyo in primis (Nikkei -2,80% a 27’467,23 punti).
Il tema del momento rimane la politica monetaria. Diversi esperti cominciano a pensare che la Federal Reserve non solo aumenterà i tassi di interesse in marzo, ma lo farà di 50 punti base, la stretta più importante degli ultimi 20 anni. «Inglobare uno scenario di tal tipo potrebbe far molto male al comparto azionario», ha commentato un operatore. Finora l'opinione dominante era che la banca centrale avrebbe proceduto a quattro aumenti di 0,25 punti percentuali.
Cattive nuove giungono anche sul fronte aziendale. Le cifre pubblicate ieri dalla banca americana Goldman Sachs hanno deluso, cosa che sta avendo conseguenze su altri valori finanziari. Sullo sfondo rimangono inoltre la pandemia e le nuove difficoltà causate dalla variante omicron.
In Svizzera i riflettori sono puntati su Richemont (+5,07%), che ha presentato un fatturato del trimestre natalizio superiore alle attese degli analisti. Quasi tutti gli altri titoli SMI offrono un andamento negativo: il più ispirato è Zurich (+0,23%), mentre in difficoltà è Logitech (-2,11%).