Mercati azionari La borsa svizzera chiude in rialzo

hm, ats

29.11.2023 - 17:37

È stata una giornata favorevole.
È stata una giornata favorevole.
Keystone

La borsa svizzera chiude in rialzo, per la prima volta questa settimana: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 10'802,88 punti, in progressione dello 0,39% rispetto a ieri.

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Dopo un inizio timido il mercato si è orientato con decisione verso l'alto, per poi ripiegare parzialmente nel finale di giornata. Stando agli operatori è in atto un consolidamento dopo il mini-rally partito alla fine di ottobre.

L'umore generale non appare comunque negativo: dagli Stati Unti sono giunte buone notizie riguardo alle vendite durante il Black Friday e il Cyber Monday, mentre un esponente della Federal Reserve si è detto fiducioso che la politica monetaria possa riportare l'inflazione negli Stati Uniti al livello di obiettivo del 2%: molti investitori sperano che questo apra la strada a un taglio dei tassi d'interesse da parte dell'istituto centrale. Sul fronte del rincaro è arrivato il dato della Germania relativo a novembre: i prezzo sono saliti su base annua del 3,2%, in rallentamento rispetto al +3,8% di ottobre.

A livello di singoli titoli si è messa in mostra Richemont (+0,92% a 109,50 franchi), che ha annunciato di non voler investire in Farfetch, piattaforma online britannica in difficoltà. Acquisti sono stati segnalati anche sui i valori particolarmente sensibili ai cicli economici quali ABB (+0,62% a 34,09 franchi), Kühne+Nagel (+1,10% a 256,20 franchi), Holcim (+1,14% a 63,90 franchi) e Sika (+0,77% a 236,80 franchi).

Bene orientata si è rivelata anche UBS (+3,02% a 23,90 franchi), mentre meno tonici si sono dimostrati i pesi massimi difensivi Nestlé (-0,27% a 99,13 franchi), Novartis (-0,52% a 84,84 franchi) – che ha che tenuto un evento per gli investitori con al centro il tema della digitalizzazione – e Roche (+0,21% a 236,40 franchi).

Nel mercato allargato VAT (+4,37% a 389,00 franchi) è stata favorita da uno studio di UBS. Sorvegliata speciale era Julius Bär (-0,32% a 43,40 franchi), nel giorno della dichiarazione di insolvenza di Signa, il gruppo immobiliare austriaco a cui la banca zurighese ha prestato soldi.