Dopo i tentennamenti iniziali i corsi hanno cominciato a salire.
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La borsa svizzera torna a chiudere una seduta in rialzo, dopo tre arretramenti consecutivi: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 11'012,87 punti, su dello 0,73% rispetto a ieri.
Keystone-SDA, hm, ats
24.08.2022, 17:52
24.08.2022, 17:55
SDA
Il listino allargato SPI ha guadagnato pure lo 0,73%, attestandosi a 14'225,19 punti.
Il mercato ha aperto debole, ma con il trascorrere delle ore ha saputo trovare una certa fiducia ed è riuscito a riconquistare quota 11'000 punti SMI. Nelle sale di contrattazione si respirava comunque un'atmosfera di nervosa attesa: tutti guardano già a Jackson Hole, la località dello stato americano del Wyoming dove da giovedì a sabato si terrà la tradizionale riunione dei principali banchieri centrali del pianeta. L'appuntamento clou è in agenda venerdì, quando si esprimerà il presidente della Federal Reserve Jerome Powell. L'opinione dominante è che il 69enne darà indicazioni di ulteriori incisivi aumenti dei tassi d'interesse.
Sorvegliato speciale è anche il prezzo del petrolio, dopo che l'Opec+ ha ventilato un taglio della produzione, per tenere elevato il costo del barile malgrado il rallentamento congiunturale. La frenata a livello economico si conferma intanto in alcuni dati macro pubblicati anche oggi. E nel frattempo l'inflazione non accenna a diminuire: in Gran Bretagna è partita addirittura una campagna di disobbedienza civile volta a incitare a non pagare le bollette dell'energia.
Sul fronte interno i riflettori erano oggi puntati su Richemont (+3,55% a 113,90 franchi), che ha annunciato la vendita della sua partecipazione deficitaria nella piattaforma Yoox-Net-a-Porter (YNAP): un'operazione che comporterà una rettifica di valore, ma che è stata bene accolta dagli analisti. È riuscita ad avanzare, in ambito tecnologico, anche Logitech (+0,55% a 51,04 franchi), mentre fra i valori maggiormente dipendenti dai cicli economici ABB (+0,73% a 27,68 franchi) è stata preferita a Geberit (-1,63% a 458,20 franchi), Holcim (-1,98% a 43,54 franchi) e Sika (-0,18% a 226,10 franchi).
Alcon (+2,22% a 67,36 franchi) ha beneficiato ulteriormente della notizia dell'acquisizione di Aerie Pharmaceuticals, resa nota ieri. Nello stesso comparto farmaceutico non hanno sfigurato Roche (+0,28% a 317,65 franchi) e Novartis (+0,76% a 80,81 franchi), che insieme a un ulteriore peso massimo quale Nestlé (+0,99% a 116,28 franchi) hanno sostenuto – chi più, chi meno – il listino.
Fra i bancari Credit Suisse (+0,35% a 5,14 franchi) ha sembrato avere qualche carta in più di UBS (-0,33% a 15,23 franchi), ma su entrambi i titoli ha dominato l'amministratore patrimoniale Partners Group (+1,47% a 982,60 franchi). In ordine sparso hanno terminato gli assicurativi Swiss Life (-0,71% a 506,40 franchi), Swiss Re (invariata a 73,76 franchi) e Zurich (+0,80% a 428,70 franchi).
Nel mercato allargato sono ancora una volta state numerose le aziende che hanno pubblicato i risultati semestrali: vanno perlomeno citate Dätwyler (-2,52% a 212,50 franchi) e Sensirion (-9,33% a 103,00 franchi), con quest'ultima società che ha sofferto soprattutto la correzione al ribasso delle previsioni.