Mercati azionari La borsa svizzera chiude in ribasso

hm, ats

6.9.2023 - 17:36

Gli operatori hanno parlato di una seduta piuttosto nervosa.
Gli operatori hanno parlato di una seduta piuttosto nervosa.
Keystone

Terza seduta settimanale e terzo ribasso per la borsa svizzera: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 10'924,42 punti, in flessione dello 0,31% rispetto a ieri.

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In questo periodo il clima generale è offuscato dalle preoccupazioni circa la tenuta della congiuntura, in particolare in Cina e in Europa, ravvivate ulteriormente dall'aumento del prezzo del petrolio. Non aiuta inoltre il rialzo dei rendimenti obbligazionari.

«Finora settembre è all'altezza della sua reputazione di mese borsistico negativo», ha commentato un operatore. L'atmosfera viene descritta come piuttosto nervosa, probabilmente a causa delle incombenti decisioni sui tassi d'interesse che dovranno essere adottate nelle prossime settimane dalla Banca centrale europea (Bce), dalla Federal Reserve statunitense e della Banca nazionale svizzera (BNS).

Gli ultimi dati congiunturali americani – in particolare quelli relativi alla bilancia commerciale in luglio – hanno avuto un effetto leggermente positivo sui corsi. La speranza è che l'economia statunitense possa essere risparmiata da una recessione nel prossimo futuro, in un quadro di rallentamento dell'inflazione che permetta alla Fed di non aumentare ulteriormente il costo del denaro.

In Svizzera l'attenzione era concentrata su Swiss Life (+2,13% a 565,60 franchi), che ha presentato risultati semestrali superiori alle previsioni degli analisti e ha annunciato un programma di riacquisto di azioni per 300 milioni di franchi. Bene orientata, nello stesso comparto finanziario, si è mostrata anche Swiss Re (+1,17% a 86,80 franchi), mentre hanno arrancato Zurich (invariata a 413,50 franchi) e soprattutto UBS (-2,28% a 23,13 franchi).

In forte recupero nel pomeriggio si sono mostrati alcuni valori particolarmente sensibili alla congiuntura quali ABB (+1,39% a 33,48 franchi) e Kühne+Nagel (+1,33% a 259,10 franchi). Ha per contro sofferto Richemont (-5,22% a 117,00 franchi), sulla scia dei timori relativi alla Cina.

Roche (-0,59% a 252,40 franchi) ha segnato un minimo pluriennale, scendendo in giornata sotto i 250 franchi per la prima volta da inizio 2019. Scarso dinamismo è stato mostrato anche da Novartis (-0,66% a 87,21 franchi), mentre maggior favore ha incontrato il terzo peso massimo difensivo, Nestlé (+0,44% a 104,20 franchi),

Nel mercato allargato Barry Callebaut (+1,52% a 1534,00 franchi) ha annunciato un vasto programma di risparmi e investimenti. Idorsia (-6,05% a 4,75 franchi) ha da parte sua ricomprato da Janssen i diritti di sviluppo e di commercializzazione sul suo farmaco antipertensivo Aprocitentan.