Mercati azionari La borsa svizzera: chiude in ribasso col peggiore SMI da mesi

hm, ats

18.10.2023 - 17:37

È stata un'altra giornata da dimenticare per il mercato elvetico.
È stata un'altra giornata da dimenticare per il mercato elvetico.
Keystone

Prosegue il momento negativo alla borsa svizzera, che ha chiuso ancora una volta in ribasso, archiviando la seduta peggiore da oltre tre mesi a questa parte, vale a dire dallo scorso 6 luglio.

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L'indice dei valori guida SMI ha terminato a 10'675,44 punti, in flessione dell'1,28% rispetto a ieri.

A tenere gli investitori sulle spine sono gli eventi in Medio Oriente, con la situazione che si è fatta ancora più drammatica dopo che un ospedale è stato colpito nella Striscia di Gaza. Le speranze che la diplomazia possa contribuire ad allentare le tensioni stanno sfumando: il rischio è un'escalation a livello regionale. Se questa si dovesse verificare i prezzi dell'energia potrebbero rapidamente salire, con effetti a cascata sull'inflazione e ulteriori ritocchi al rialzo dei tassi di interesse: uno scenario che avrebbe anche un impatto grave sull'economia globale.

È inoltre tornato in primo piano il tema della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. Washington vuole negare a Pechino l'accesso alla tecnologia avanzata dei semiconduttori e sta quindi limitando la vendita di chip Nvidia. Sul fronte congiunturale va invece segnalata la crescita economica inaspettatamente forte in Cina nel terzo trimestre.

In Svizzera i riflettori erano puntati su ABB (-6,46% a 30,55 franchi), che nel terzo trimestre ha visto aumentare nettamente il fatturato, ma nel contempo scendere gli ordinativi: sono così scattati i realizzi di guadagno per un titolo che negli ultimi mesi si era ben comportato.

Sorvegliata speciale era anche Lonza (-3,53% a 344,70 franchi), che ha faticato a trovare una nuova stabilità dopo aver perso ieri il 16% sulla scia della giornata degli investitori. Logitech (-1,57% a 63,76 franchi) ha sofferto per il quadro globale legato al braccio di ferro sino-americano sui chip. Richemont (-0,28% a 105,10 franchi) è stata invece almeno in parte sostenuta dagli ultimi dati congiunturali cinesi migliori del previsto.

Scarsamente ispirati si sono rivelati i pesi massimi difensivi Nestlé (-0,51% a 102,26 franchi), Novartis (-0,26% a 87,15 franchi) e Roche (-1,21% a 249,45 franchi). Un rosso ancora più scarlatto ha caratterizzato UBS (-2,39% a 22,02 franchi).