La borsa svizzera chiude l'ultima seduta della prima settimana dell'anno quasi invariata. L'indice dei valori guida SMI ha terminato a 12'797,94 punti, in progressione dello 0,04% rispetto a ieri, mentre il listino allargato SPI ha perso lo 0,09% a 16'286,02 punti.
07.01.2022, 17:47
SDA
Il mercato elvetico, che lunedì aveva aggiornato i suoi record, ha continuato a soffrire per il timore di una stretta monetaria da parte della Federal Reserve. Un tema che sta mettendo in apprensione le piazze finanziarie da mercoledì, quanto sono stati pubblicati i verbali dell'ultima riunione della banca centrale americana che fanno pensare a un'accelerazione dei tempi di rialzo dei tassi, per far fronte al rincaro.
In tal senso molto atteso era oggi il rapporto sul mercato del lavoro Usa, che ha presentato aspetti contrastanti: da una parte il numero di posti di lavoro creati è risultato molto inferiore alle attese, dall'altra il tasso di disoccupazione è sceso. I due aspetti si sono così annullati e alla fine il documento ha avuto scarso impatto sui corsi. Dati troppo positivi sul lavoro avrebbero rinfocolato le paure di un rapido abbandono delle politiche monetarie ultra-espansive di cui tanto hanno approfittato le azioni.
Gli investitori hanno guardato oggi anche a diversi dati macroeconomici provenienti dall'Eurozona e hanno seguito gli sviluppi della pandemia e in particolare dei contagi per la variante omicron del coronavirus. Gli occhi rimangono puntanti anche su quanto sta succedendo in Kazakistan e, più in generale, sulle tensioni geopolitiche globali.
Per quanto riguarda i singoli titoli, non unitari si sono rivelati i valori particolarmente dipendenti dai cicli economici quali ABB (-0,43% a 35,01 franchi), Holcim (+0,33% a 48,36 franchi), Sika (-0,41% a 360,30 franchi) e Geberit (-0,50% a 712,80 franchi). Nel segmento del lusso ha arretrato Richemont (-2,15% a 136,65 franchi) e poco ispirata è apparsa – in ambito tecnologico – anche Logitech (-1,54% a 74,10 franchi), già ieri in difficoltà.
Di nuovo positivi, come negli ultimi giorni, si sono mostrati i bancari UBS (+2,54% a 17,78 franchi) e Credit Suisse (+0,09% a 9,28 franchi). Con il segno più hanno anche terminato gli assicurativi Swiss Life (+1,86% a 592,40 franchi), Zurich (+1,47% a 420,00 franchi) e Swiss Re (+0,53% a 94,34 franchi). Nello stesso comparto finanziario ha invece fatto un ulteriore passo indietro Partners Group (-1,11% a 1379,00 franchi).
Fra i paesi massimi difensivi ha trainato il listino Roche (+1,43% a 376,95 franchi), ha marciato sul posto Novartis (+0,16% a 81,73 franchi) ed è scivolata all'indietro Nestlé (-1,00% a 124,46 franchi).
Nel mercato allargato va segnalata la sospensione del titolo di Chemie+Papier Holding (-0,98% a 60,80 franchi), società che è stata vittima di un attacco informatico.
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