Da luglioCina in deflazione anche a dicembre, con minimi segnali di ripresa
SDA
12.1.2024 - 07:30
La Cina resta in deflazione anche a dicembre, con minimi segnali di ripresa.
12.01.2024, 07:30
12.01.2024, 08:11
SDA
I prezzi al consumo hanno accusato una contrazione annua dello 0,3% (-0,5% a novembre e -0,4% le attese degli analisti), mentre il dato congiunturale ha mostrato un rialzo dello 0,1%, a fronte del -0,5% di novembre e del +0,2% atteso alla vigilia.
Quanto ai prezzi alla produzione, ha riferito l'Ufficio nazionale di statistica, la frenata annua è stata pari a -2,7%, la quindicesima mensile di fila. Il dato è migliore del -3% del mese precedente, ma più del 2,6% stimato dagli analisti, a conferma di scenari macro ancora incerti.
La deflazione in Cina si è estesa al terzo mese consecutivo a causa dell'incerta ripresa economica, aggiungendosi alla serie di sfide con cui la leadership comunista deve fare i conti. Sia i prezzi al consumo sia quelli alla produzione si sono contratti meno del previsto in un contesto di diffuse aspettative di calo, ma centrando la peggiore serie mensile combinata dal 2009.
Negli ultimi mesi, il trend ribassista è stato influenzato dalla volatilità dei prezzi della carne di maiale, la voce più importante nel paniere di beni di consumo. L'inflazione core, al netto di energia e cibo, è salita dello 0,6% a dicembre, stabile su novembre.
Infatti, i prezzi della carne di maiale hanno ceduto il 26,1% annuo (-31,8% a novembre), mentre quelli di uova, carne di montone e manzo, pollame e olio da cucina sono scesi in tra l'1,1% e l'8,4%. Nel complesso, la dinamica del comparto non-food ha segnato un +0,5%, da -0,4% di novembre.
Economia cinese colpita dalla deflazione a luglio
L'economia cinese è stata colpita dalla deflazione a luglio e da allora i prezzi sono rimasti stabili o sono diminuiti in tutti i mesi tranne che ad agosto, mentre il calo dello 0,5% di novembre è stato il più ampio degli ultimi tre anni.
La persistente debolezza della crescita dei prezzi al consumo in Cina riflette una ripresa incompleta dopo tre anni di rigide politiche anti-pandemia, revocate un anno fa, ma che hanno continuato a pesare sulla fragile fiducia dei consumatori.
Nel 2023, l'inflazione è stata leggermente positiva: +0,2%, ma ben al di sotto dell'obiettivo ufficiale del 3%. L'indice dei prezzi alla produzione, che riflette i prezzi di fabbrica ed è fortemente influenzato dal costo globale delle materie prime, è in frenata da ottobre 2022.