Ricola Consumatrice americana contro le caramelle svizzere: «Inganna con le erbe»

hm, ats

23.5.2022 - 16:00

Le erbe alpine fanno la differenza?
Le erbe alpine fanno la differenza?
Keystone

Ricola deve difendersi davanti alla giustizia americana: una donna ha trascinato in tribunale la società svizzera, che produce caramelle e tisane balsamiche usate contro la tosse e il mal di gola, accusandola di trarre in inganno i consumatori.

hm, ats

Stando a quanto riferiscono oggi Tages-Anzeiger e testate consorelle la promotrice della causa, residente nell'Illinois, sostiene che le confezioni di caramelle con la scritta «Made with Swiss Alpine Herbs» creano l'aspettativa che le erbe raffigurate siano responsabili dell'effetto curativo. Di fatto, però, è il mentolo l'unica sostanza attiva presente in grado di alleviare il mal di gola.

Nell'esposto presentato in tribunale vengono messe a confronto le pastiglie dell'azienda elvetica con quelle analoghe dei produttori statunitensi. Viene osservato che le imprese degli Stati Uniti evidenziano il mentolo come principio attivo, mentre Ricola punta sulla raffigurazione delle erbe alpine e dichiara il mentolo come principio attivo solo sul retro delle confezioni: le erbe sono esplicitamente elencate come sostanze non attive nelle informazioni sul prodotto. Il contenuto di mentolo è lo stesso per tutti i produttori.

Un risarcimento di 5 milioni di dollari

La donna che ha avviato la causa sostiene che avrebbe acquistato caramelle americane più a buon mercato se avesse saputo della mancanza di effetto delle erbe svizzere. A suo avviso il consumatore viene quindi raggirato da Ricola. L'interessata chiede un risarcimento di 5 milioni di dollari (grossomodo la medesima somma in franchi), una somma spesso usata in cause di questo tipo per mantenere il caso in una giurisdizione più bassa ed evitare un tribunale federale di alto livello, spiega il Tages-Anzeiger.

Secondo il giornale le dispute legali per presunte affermazioni ingannevoli sui prodotti stanno fortemente aumentando: le cause di questo tipo sono state 325 nel 2021, dopo le 221 dell'anno precedente e le 179 di due anni prima. Nel 2008 il loro numero si era limitato a 19. La crescita è generata anche dal fatto che gli avvocati guadagnano fortemente nei relativi dossier. Ma nel contempo il tasso di successo di queste azioni legali è basso, perché i giudici – spiega il quotidiano – si stanno sempre più stancando delle cause intentate da consumatori sedicenti ingenui e applicano il concetto di «consumatore ragionevole».

Contattato dalla testata svizzera, Ricola – impresa familiare e di lunga tradizione, ormai alla quarta generazione, che non fornisce cifre relative all'evoluzione del fatturato – non ha voluto commentare la vicenda, facendo riferimento al procedimento in corso e limitandosi a dichiarare di aver «sempre rispettato correttamente tutte le normative».